In pista
Nonostante le dimensioni ridotte, la F3 è accogliente per il pilota: la posizione è d’attacco ma i manubri sono larghi. Leggera e compatta, ha una ciclistica a punto che la rende agile tra i cordoli. Il motore va tenuto su di giri: ai bassi è vuoto, agli alti è esplosivo. A punto e poco invasivo il controllo di trazione, regolabile su 8 livelli di intervento. Instancabili i freni, meno il cambio che diventa meno preciso dopo qualche giro a “manetta”.

Su strada
Grazie alle diverse mappature, la F3 si può sfruttare anche su strada: perfette la Rain sul bagnato e la Normal per divertirsi. La Sport rende l’erogazione fin troppo “cattiva”, meglio usarla in pista. Se invece nessuna delle mappature vi soddisfa c’è la Custom, personalizzabiile a piacimento nei livelli di intervento di controllo di trazione e freno motore. La frenata è potente ma ben dosabile; in ogni caso l’ABS (almeno optional) non guasterebbe.
In autostrada
L’F3 non è fatta per viaggiare: l’impostazione di guida “pistaiola” stanca dopo pochi chilometri. Il cupolino c’è, ma è basso e per trovare protezione bisogna “spalmarsi” sul serbatoio. Il passeggero sta anche peggio per la posizione rannicchiata, senza appigli, su una porzione di sella davvero piccola e poco imbottita. Scarsissima pure la capacità di carico, limitata in pratica ad una borsa da serbatoio.
In città
Anche nell’uso urbano la F3 non è a suo agio. Certo, ha peso e dimensioni da “moto da città” ma la posizione di guida, l’erogazione del motore e le sospensioni con taratura sportiva la rendono poco adatta al traffico cittadino. Quasi obbligatoria la mappa Rain che taglia la potenza, ma sul bagnato si sente subito la mancanza dell’ABS. Scarsa la visuale offerta dagli specchi retrovisori mentre (almeno) in manovra non si soffre.