Su strada
Da ferma la
Stelvio NTX appare imponente, ma una volta in sella sembra molto
più snella, anche grazie agli incavi sui fianchi del grande serbatoio. Anche la maneggevolezza è molto buona, grazie all’ampio manubrio e al raggio di sterzo ridotto. L
a ciclistica sfoggia una notevole precisione su tutti i percorsi, ma nel misto (soprattutto quello meno veloce) è necessaria una guida piuttosto “fisica” per via del peso e degli ingombri, entrambi elevati. Il motore sotto i 3000 giri è un po’ ruvido, sopra ha un’erogazione corposa e regolare fino agli 8000. Lento ma preciso il cambio, un po’ dura da azionare la frizione.
In autostrada
È il suo ambiente naturale: con la
NTX si macinano chilometri in tutta comodità. La protezione aerodinamica è buona, il comfort notevole e la stabilità elevata a qualsiasi andatura. Peccato per le vibrazioni (avvertibili un po’ a tutti i regimi su sella e manubrio) e per i consumi non proprio contenuti: a 120 km/h si fanno i 14 km/l, un valore inferiore alle concorrenti che viaggiano tutte sui 17 km/l. Apprezzabile il funzionamento dei freni, sempre ben modulabili, ma l’anteriore dovrebbe avere un po’ di grinta in più. Ottimo invece l’ABS che entra in azione solo quando serve davvero.
In città
Anche smontando le grandi borse,
la Stelvio è una moto ingombrante, a prima vista poco adatta per affrontare il traffico. Tuttavia la maneggevolezza e il raggio di sterzo ridotto anche in questo caso limitano i problemi. Solo nelle manovre da fermo o a basse velocità bisogna fare i conti con il peso elevato. ABS e controllo di trazione permettono di affrontare senza paura i fondi “difficili” e con scarsa aderenza, mentre le sospensioni dalla taratura “turistica” assorbono senza difficoltà le asperità e il pavé più sconnesso.