Su strada
Appena in marcia si capisce subito il carattere del bicilindrico Testastretta 11°, vigoroso anche nella "tranquilla" mappatura Urban con 100 CV a disposizione. La più godibile su strada, anche nella guida sportiva, è la mappatura Touring: i CV sono tutti disponibili ma in maniera progressiva, mentre con la Sport l'erogazione è più rabbiosa. Tra le curve la
Diavel non è limitata dalla "gommona" da 240 (tornanti a parte): scende in piega rapida, sicura ed è stabilissima sui curvoni veloci grazie al controllo di trazione. L'impianto frenante (con l'ABS regolabile) rasenta la perfezione.


In autostrada
La posizione di guida invoglia a mettersi in viaggio, ma l'assenza di riparo e il manubrio troppo largo alla lunga stancano. Per brevi tratti invece non ci sono problemi, anche viaggiando in coppia. I veloci curvoni autostradali sono il suo "pane", la
Ducati Diavel è sempre stabile e ben piantata. Scarsa la capacità di carico, ci vuole lo zainetto. I consumi non sono bassi ma il serbatoio capiente limita le soste dal benzinaio.


In città
Le dimensioni sono l'unica limitazione nel traffico: bisogna fare l'occhio al manubrio largo quando si passa tra le macchine. Il bicilindrico è gestibile anche nel traffico, rigorosamente in riding mode Urban per gestire le immancabili "scodate" del gommone su strisce pedonali e rotaie, ma soprattutto su fondo viscido dove l'ABS è impagabile per evitare problemi a gestire i freni. I quasi 230 kg della
Diavel si sentono in manovra dove si fatica, nonostante il ridotto angolo di sterzo. Bene invece le sospensioni regolabili, non troppo rigide su buche e pavè.
