In pista
La
TNT R è una sportiva “vecchia scuola” e ha un carattere diverso dalle rivali in queste pagine: è meno maneggevole e più dura da inserire in curva, va guidata decisi e “di forza”. Nulla da dire sulla ciclistica che sfoggia un avantreno granitico e preciso. Il tre cilindri ha dei medi strepitosi e un’erogazione corposa, ma per ottenere il meglio bisogna tenerlo su di giri (dai 5.000 in su) usando il cambio e sfruttando le eccellenti doti di allungo fino ai 10.000 della zona rossa.
Su strada
Anhe su strada
la Benelli richiede una guida piuttosto “fisica” per dare il meglio di sé tra le curve. A tutte le andature invece si apprezza il tiro del motore ai medi regimi, con un’erogazione vigorosa anche se un po’ ruvida. Come per tutte e tre le rivali, in autostrada andateci solo se strettamente necessario: la posizione di guida caricata sui polsi, le vibrazioni fastidiose e l’assenza del cupolino stancano in fretta. Buono il cambio, penalizzato però da una frizione piuttosto dura.
In città
Le moto come quelle del nostro confronto non passano inosservate, ma
la Benelli è forse quella che si fa notare di più per l’aspetto e per la “voce” fuori dal comune. La città non è però il luogo migliore dove usare una naked sportiva e soprattutto la TNT, con il suo raggio di sterzo ampio e la frizione dura da azionare. Il motore non è scorbutico, ma la coppia vigorosa e l’assenza del controllo di trazione richiedono molta attenzione sui fondi a scarsa aderenza come rotaie e strisce pedonali, specie bagnati.
