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Superbike: Imola è stata una questione di gomme

Il GP di Imola si è concluso con due risultati fotocopia. Carlos Checa ha vinto entrambe le manche, seguito da Tom Sykes e Leon Haslam. Il brusco calo delle temperature domenica mattina ha portato diversi problemi ai piloti con gomme e assetti. A farne le spese più di tutti Max Biaggi, ottimo sul passo gara venerdì e sabato ma solo quarto in gara.
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SuperBike

Spettacolo Ducati

Con una bella doppietta Carlos Checa ha lasciato Imola,(dove vinto cinque delle ultime sei gare disputate) in testa al campionato. Il suo rivale, in tutto il weekend, è stato Tom Sykes, che, con una Kawasaki velocissima, ha centrato due secondi posti seguito in entrambe le manches da Leon Haslam su BMW. Max Biaggi ha dovuto fare da spettatore, accontentandosi solo di due quarti posti. Protagoniste di questo fine settimana sono state le temperature: calate drasticamente domenica, hanno vanificato il lavoro sugli assetti di venerdì e sabato. A risentirne soprattutto le Aprilia ma anche Tom Sykes con un meteo più clemente (visti i tempi di venerdì e sabato) avrebbe potuto lottare per la vittoria. Se ne è avantaggiata Ducati, la moto e pilota hanno dimostrato di sapersi adattare alle differenti situazioni meteo con grande facilità.
 

Le gomme in crisi

Nelle giornate di venerdì e sabato, con temperature discretamente alte (aria circa 20°, oltre 30° l'asfalto), il comportamento delle mescole SC è stato perfetto. I primi 15 di ogni turno erano racchiusi in un solo secondo. Tom Sykes, Max Biaggi e Carlos Checa avevano una marcia in più sul passo gara e la vittoria sarebbe stato di certo affare loro. Ma domenica freddo e nebbia sono calati sul Santerno, i piloti si son trovati a gestire gomme con reazioni differenti: 17° la temperatura dell'asfalto in Gara1, salita poi a 25 in gara2 insufficienti per far lavorare al meglio le mescole con gli assetti studiati nei giorni precedenti. La maggior parte dei piloti in griglia ha scelto coperture SC2 (mescola dura) davanti e dietro, subito dopo le manche abbiamo potuto vedere da vicino le gomme dei primi tre saliti sul podio: il battistrada aveva un livello di usura molto elevato segno che comunque le moto non erano a posto. Gli spettatori però ringraziano: con assetti "abborracciati" alla Rivazza si sono potute osservare derapate da antologia.



 

Max Biaggi e la RSV4 ballerina 

A farne le spese più di tutti è stato Max Biaggi, che ha tenuto duro con una moto decisamente "ballerina". La RSV4 è la moto che ha risentito di più del brusco abbassamento delle temperature. Il volto del vice campione del mondo è passato dal grande sorriso del venerdì pomeriggio ad un un'espressione rassegnata la domenica mattina. Il suo warm-up ha fatto segnare il 16° tempo con il Santerno avvolto dalla nebbia, e tutti in Aprilia si sarebbero aspettato questo comportamento. In gara ha lottato portando a casa due quarti posti, preziosi ai fini del campionato. Tutto l'inverno Aprilia Racing ha lavorato sul comportamento degli pneumatici per migliorare consumo e trazione, un obbiettivo raggiunto ottimamente a Phillip Island, ma sfumato a Imola pista sempre piuttosto ostica per la moto di Noale. Stesso problema anch per Marco Melandri, che perde completamente la sua performance a causa del chattering, molto più accentuato con le gomme a bassa temperatura, per lui due gare da dimenticare e l'obbiettivo di salire sul podio già ad Assen.
 

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