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Il Paese dei blocchi... della circolazione

Non ci sono solo Milano e Roma: l'inquinamento è alle stelle in molte città italiane. Per ridurlo si ricorre sempre e solo ai blocchi della circolazione dei veicoli, ed è già un errore. Ma non c'è neppure una strategia comune: le amministrazioni locali fanno quello che vogliono, senza alcun coordinamento a livello nazionale. Ecco la situazione.
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Politica e trasporti

Ognuno blocca quello che vuole

I dati dell'inquinamento da PM10 sono impressionanti: secondo Legambiente, in Italia sono ben 44 le città che superano il limite europeo dei 35 giorni di sforamento nei livelli delle polveri sottili. Per limitare i danni, uno dei rimedi più utilizzati dalle amministrazioni locali (che hanno la competenza su questi problemi) sono i blocchi della circolazione. Il guaio è che ognuna (regione, provincia, comune) fa un po' come le pare. Così c'è chi blocca le Euro 0, chi anche le Euro 1 e chi non vuole più vedere i due tempi (quasi tutti per la verità). Qualcuno stoppa le moto solo per qualche mese, altri praticamente tutto l'anno. Basta fare pochi chilometri perché le regole cambino e si rischi di violare qualche divieto. Ricordatevi poi che le multe per chi "forza" i blocchi della circolazione sono pesanti: sanzione da 155 a 624 euro e se si viene "pizzicati" a inquinare un'altra volta (nei due anni successivi) scatta la sospensione della patente. Meglio stare attenti. Le idee poi sono spesso confuse e vengono cambiate "in corsa", come è accaduto a Milano dove il Comune prima ha annuciato blocchi rigidi, con stop pressoché totale in centro, poi a pochi giorni dall'entrata in vigore delle nuove regole ci ha ripensato (forse hanno fatto i conti con la situazine dei trasporti pubblici...). Per non creare disagi eccessivi e inutili ai cittadini basterebbe avere un quadro di riferimento per gli interventi, stabilito a livello nazionale. Per accorgersi di quanto sia necessario, i politici dovrebbero farsi un giro per l'Italia: vediamo cosa scoprirebbero.


Roma e Milano sono le più "cattive"?

In Lombardia la regione prevede per quest'anno (e fino al 15 aprile 2012) il blocco permanente dei motocicli Euro 0 a due tempi. A Milano, l'emergenza smog ha portato a bloccare temporaneamente anche ciclomotori e motocicli Euro 1 a 2 tempi (qui la notizia). Erano previsti blocchi anche per gli Euro 2, ma non se ne è fatto nulla. Ci saranno solo blocchi per le auto diesel e saranno estesi al resto dei comuni della Provincia. A Roma fino al 31 marzo 2012, all'interno dell'anello ferroviario, sono bloccate le moto Euro 0 e 1 con motori a 2 e 4 tempi. Da aprile a ottobre 2012 saranno bloccate solo le moto Euro 0 e poi da novembre 2012 si ritornerà (e questa volta in maniera definitiva) al blocco anche degli Euro 1.

Bandite anche a Firenze le moto a 2 tempi

Linea dura nella regione ToscanaI comuni di Firenze, Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Bagno a Ripoli, Calenzano, Signa e Lastra a Signa, Montale, Capannori, Lucca, Porcari, Motecatini e Viareggio, dopo 15 giorni di "sforamento" del PM10 partono col blocco di tutti i ciclomotori e motocicli a due tempi. Severa anche l'Emilia Romagna che, fino al 31 marzo, prevede lo stop a ciclomotori e motocicli a due tempi Euro 0 ed Euro 1 anche se con bollino blu dalle 8.30 alle 18.30. Dal 7 gennaio 2012 ripartono nelle città di tutta la regione i "giovedì senz’auto": dovranno rimanere in garage anche i ciclomotori e motocicli Euro 0 e 1 (a due tempi e a quattro tempi).


Veneto: ognuno fa come gli pare

In Veneto sono stoppati tutti i ciclomotori e motocicli Euro 0, ma ogni comune adotta orari e durate differenti. A Padova non possono circolare dalle 8:30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18 (Euro 0 o immatricolati prima del 2000) fino al 16 dicembre e dal 9 gennaio al 20 aprile, mentre a Venezia non viaggiano dalle 8 alle 18 fino al 17 dicembre e dal 10 gennaio al 31 marzo. A Vicenza fino al 16 dicembre e dal 9 gennaio fino al 30 marzo 2012 dalle 9 alle 12 e dalle 15.00 alle 18.00. A Verona, che è una delle città italiane col maggior numero di giorni di sforamento della soglia di PM10, gli Euro 0 due tempi sono fermi in tutto il territorio comunale fino 17 dicembre e dal 10 gennaio al 13 maggio, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00. Si continua con Treviso che ferma i soliti Euro 0 fino al 20 dicembre e dal 9 gennaio al 30 aprile. Si conclude con Rovigo che prevede blocchi fino al 23 dicempre e dal 9 gennaio al 30 marzo.

Piemonte: Torino dà l'esempio

A Torino e comuni limitrofi il divieto di circolazione per ciclomotori e motocicli a 2 tempi Euro 0 immatricolati da più di dieci anni è valido dalle 8 alle 17. Questo divieto è esteso a tutto il territorio regionale: province e comuni si coordinano decidendo nel concreto queste limitazioni. Divieto di circolazione per gli Euro 0 anche ad Aosta: il blocco, valido durante la settimana dalle 9 alle 18, fino al 30 marzo 2012, riguarda però soltanto il centro della città.

Genova blocca dal 2007 gli Euro 0

In Liguria Genova fa sul serio ormai dal 2007: stop agli Euro 0 dalle 8.00 alle 18.00 in tutto il centro città. Divito simile ad Ancona: non possono circolare in centro i motocicli a due tempi e i ciclomotori Euro 0. Il divieto è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.

Napoli, divieto a singhiozzo, a Palermo targhe alterne

Scendendo verso sud, i divieti di Napoli colpiscono per gli orari di applicazione: fino al 31 dicembre infatti ciclomotori e motoveicoli a due tempi, euro 0 e euro 1, non possono circolare lunedì, mercoledì e venerdì nella fascia oraria 7.30 - 10.30 e giovedì dalle 15 alle 17.30. A Palermo invece circolazione a targhe alterne nella zona ZTL per ciclomotori e motocicli Euro 0.


La salvezza? L'iscrizione ai "registri storici"

L'unica salvezza per i due tempi Euro 0 è l'iscrizione ai Registri Storici dell'ASI oppure della FMI. Un motociclo o un ciclomotore con più di 20 anni, e in un buono stato di conservazione, può ottenere la "patente" di veicolo storico da ASI o FMI. Col tesserino del registro storico in tasca in molti comuni è possibile circolare in barba ai divieti. Come spesso accade, però, ogni amministrazione anche in questo caso fa quello che vuole. Insomma, l'esenzione non è generalizzata in tutta Italia: bisogna per forza leggersi i regolamenti per capire se le moto d'epoca sono "graziate".


 

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balongo
Dom, 12/04/2011 - 11:08
basta perseguitare le moto: sanno tutti che le moto incidono per una minima parte sull'inquinamento generale! Fuori i camion e le auto a benzina dal centro città!
non potresti avere più ragione di così! se non ricordo male proprio qui su inSella era stato scritto un articolo in cui si analizzavano i rilevamenti di inquinamento delle varie categorie di mezzi ed era venuto fuori che per inquinare come UN bus (quindi mezzi pubblici che circolano nelle giornate di blocco traffico) ci vogliono venti, sottolineo VENTI, moto! oltre tutto non capisco, ma qui ammetto di non essere informato io, perchè vogliono bloccare i 2 tempi Euro 1 e non i 4 tempi Euro 1... sempre Euro 1 è, no!?
balongo
Dom, 12/04/2011 - 11:10
basta perseguitare le moto: sanno tutti che le moto incidono per una minima parte sull'inquinamento generale! Fuori i camion e le auto a benzina dal centro città!