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Chiusura Husqvarna, la cassa integrazione è sempre più vicina

News Crisi Husqvarna - È ripartita la protesta dei lavoratori Husqvarna dopo che KTM e Pierer hanno bocciato ben tre proposte di riqualifica del sito di Cassinetta. Neanche presa in considerazione quella fatta da MV Agusta, considerata irricevibile. La chiusura e la conseguente cassa integrazione a settembre sono sempre più vicine
KTM non fornisce spiegazioni
Nelle ultime settimane erano circolate voci insistenti di una possibile evoluzione positiva della crisi Husqvarna, Si era parlato addirittura di un parziale ripensamento da parte degli austriaci, ma la realtà è completamente differente. KTM e Pierer hanno annunciato di aver rifiutato ben tre proposte di riqualifica del sito (di cui una in fase molto avanzata di trattativa), perché giudicate poco interessanti. Elvira Ratti, rsu della Fim Cisl spiega: “I dirigenti ci hanno comunicato che sono arrivate tre proposte per rilevare lo stabilimento ma che nessuna delle tre è andata in porto; tutto questo, nonostante le nostre ripetute richieste, senza dirci di che proposte si trattasse né per quale motivo sono saltate.” Sembra anche che di queste tre proposte nessuna riguardasse quella di MV Agusta, considerata “a priori” inaccettabile da KTM. Ormai purtroppo, manca poco più di un mese a settembre e alla cassa integrazione straordinaria di un anno per i 200 lavoratori Husqvarna. A Cassinetta i lavoratori hanno iniziato uno sciopero di protesta, bloccando l'accesso in fabbrica e in seguito organizzando un corteo arrivato fino alla rotonda sulla provinciale. Domani KTM incontrerà il ministero e i sindacati per comunicare le sue decisioni, ma non c'è ottimismo. Nino Cartosio della Fiom se la prende con l'atteggiamento degli austriaci: “L’azienda ha perso ogni credibilità non dicendo nulla né sui soggetti in trattativa né sulle motivazioni che hanno fatto saltare le trattative; nella riunione di venerdì al ministero chiederemo che vengano esplicitati”.
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