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BMW Concept R18, a Villa d'Este si torna alle origini

Al concorso d’Eleganza Villa d’Este BMW ha svelato come da tradizione un concept molto interessante: la R18 mescola linee custom con quelle dei modelli anni 50/60 della casa bavarese. Tutto nuovo, invece, il motore: è un maxi boxer da 1800 cm3 con raffreddamento ad aria. Come ha spiegato Edgar Heinrich, capo design BMW: “Questa moto è la nostra dichiarazione analogica in un’era digitale”
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Sorpresa... attesa
Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este, in scena questo weekend a Cernobbio, è da tempo il trampolino di lancio dei nuovi modelli BMW. Nella kermesse che ha come sfondo le rive del lago di Como infatti, la casa bavarese da qualche anno ci fa vedere concept che anticipano l’arrivo di nuovi modelli, se non addirittura di intere famiglie (come il caso della nine T). Dopo la crossover stradale 9Cento presentata lo scorso anno (che di serie si dovrebbe chiamare F 850 RS), oggi è la volta del Concept R18, una maxicruiser che rappresenta forse uno dei modelli più originali e interessanti visti in questi ultimi anni. Si tratta infatti di una moto che riprende con le sue forme il concetto stesso di moto degli anni 50/60, essenziale, semplice nelle forme, priva di ogni orpello moderno mescolandolo con richiami stilistici del mondo custom. Spiega Markus Schramm, a capo di BMW Motorrad: "Con questa moto da sogno presentiamo la nostra visione per il segmento delle grandi cruiser".
Nella R18, la sfida è stata quella di armonizzare ogni componente con il design, una sfida che sembra essere stata vinta su tutta la linea. Azzeccata, su tutte la vista laterale che vede fondersi il serbatoio a goccia con un classico telaio a culla, il maxi boxer sottostante e la bella sella goffrata e monoposto. Davanti una forcella dagli steli robusti sostiene una maxi ruota da 21 che conferisce alla R18 un aspetto massiccio e stabile. Spiega Bart Janssen Groesbeek, il designer di questa concept bike:  "La più grande sfida nel design è rendere tutto visibile. Ogni parte ha uno scopo funzionale. Non ci sono molti che oserebbero adottare un approccio così onesto."

Il motore è il cuore di tutto
A spiccare su tutto però è il maxiboxer da 1800 cm3 che spinge la R18. Un’unità che in realtà avevamo già visto su due special commissionate da BMW e realizzate dai giapponesi di Custom Works Zon e da Revival Cycles di Austin. L’unità, ovviamente raffreddata ad aria, è stata progettata nei minimi dettagli: il blocco motore, così come la trasmissione sono in alluminio con microsfere di vetro, mentre il doppio carburatore Solex -come quello montato sulla BMW 2002 degli anni 60/70- rappresenta la continuità e la storia costruttiva del marchio. Per una moto così essenziale, ovviamente, non c’è elettronica, ridotta alla sola accensione e all’impianto luci. Massima attenzione anche alla verniciatura che presenta il classico schema BMW di qualche decade fa con fondo nero e stripes bianche, impreziosite da leggerissimi effetti di vernice dorata. Insomma, si tratta di un esperimento che fonde la storia di BMW con la sua visione del futuro . Spiega il capo design BMW Edgar Heinrich: "Per me, le motociclette come la Concept R18 sono la risposta a una crescente esigenza della comunità motociclistica: al posto della tecnologia, l'attenzione è rivolta alla semplificazione, all'autenticità e alla trasparenza. Osservo un desiderio quasi romantico per quella che è l’ingegneria meccanica. Il nostro obiettivo con questa concept bike è quello di rispondere a questa esigenza e trasformarla in una dichiarazione analogica in un'era digitale. Abbiamo una ricca storia di motociclette iconiche e tutte hanno le stesse caratteristiche di design. Riteniamo che questo possa ancora funzionare bene insieme oggi con la tecnologia attuale "

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