È un sogno abbordabile

Le custom sono moto "facili", comode, forse un po’ vistose ma sicuramente affascinanti. Ultimamente stanno tornando di moda, come 20 anni fa: se volete provare l’emozione di viaggiare su una di queste moto ma non volete spendere un capitale (come richiedono in genere le vere "americane") ci sono le cruiser giapponesi, belle e abbordabili, come la Kawasaki VN 900 in queste pagine.

Aggiornata con finiture più robuste

La più "piccola" delle attuali VN (si chiamano così sin dagli anni 80 le custom Kawa) per il 2011 è stata aggiornata seguendo le tendenze in voga: verniciatura nera opaca, ruote nere in lega, scarichi "slash cut" manubrio dritto e arretrato ("T-bar", in gergo) e un bel ruotone posteriore da 180/70. Il motore è un bicilindrico a V di 903 cm3, raffreddato a liquido, con alimentazione a iniezione elettronica e trasmissione finale a cinghia. Le finiture robuste badano anche all’utilizzo pratico, oltre che all’estetica. Il prezzo d’acquisto non è basso, per una custom giapponese, ma considerati qualità e contenuti è corretto.

Su strada

All’inizio le dimensioni "importanti" possono intimorire i principianti, ma una volta in movimento si resta sorpresi dalla facilità di guida della Kawasaki VN 900. Il motore ha un’erogazione molto fluida, potendo contare su una coppia massima di 7 kgm a soli 3.800 giri. Nonostante l’interasse lungo e il peso abbondante, questa "cruiser" si trova a suo agio anche nei percorsi guidati, dove ci si può divertire parecchio e anche "piegare" senza troppi timori di strisciare qualcosa sull’asfalto (dote rara per una di queste moto). Unico limite i freni un po’ sottodimensionati, soprattutto l’anteriore.

 

In autostrada

Nonostante la stretta ruota anteriore da 21", la VN è stabile e precisa anche a velocità autostradali. Peccato che la protezione dall’aria inesistente renda faticoso viaggiare a oltre 100 km/h: la posizione di guida è abbastanza comoda e permette di affrontare anche qualche viaggio, con vibrazioni contenute sia al manubrio sia sulle pedane. L’impianto frenante mostra i suoi limiti anche in autostrada, soprattutto a pieno carico i comandi sono "spugnosi". Così così i consumi: si sta ben sotto i 20 km/l.

In città

Snella e ben bilanciata, la Kawasaki VN 900 se la cava piuttosto bene nel traffico, nonostante l’interasse e il peso elevati. Il motore spinge fluido e regolare, ben coadiuvato da un cambio preciso anche se non rapidissimo nel passare da un rapporto all’altro. Bene le sospensioni, soprattutto il mono posteriore che (a differenza di molte concorrenti) non va in crisi in presenza di buche e pavé; la sella ben imbottita riduce ulteriormente gli stress al fondoschiena del pilota. In città i freni se la cavano tutto sommato bene: sul bagnato e in caso di "inchiodate" improvvise però si apprezzerebbe la sicurezza dell’ABS.