Come è fatta

In America le chiamano “power cruiser”: sono custom sportive con motori esagerati, gomme larghe e dimensioni abbondanti come questa Suzuki Intruder M1800R con la sua gomma posteriore da 240, un peso di 347 kg e il motore bicilindrico di 1.783 cm^₃ da 125 CV. È molto lunga, ha un’interasse record (171 cm) e sfoggia componentistica di qualità: guardate per esempio la forcella a steli rovesciati, oppure i freni davanti con dischi da 300 mm e pinze ad attacco radiale. Nonostante l’aria aggressiva, la posizione di guida è quella di una custom tradizionale con la sella bassa e ben imbottita e le pedane poggiapiedi avanzate. La qualità costruttiva è da vera giapponese, con cromature di qualità e parti in alluminio lucidato a specchio. Lo stile invece è americano, specie in questa nuova colorazione 2012 che ricorda le più famose auto sportive USA degli anni 60-70. Il prezzo è più che corretto, considerando che tutte le concorrenti dirette (Triumph Rocket III, Yamaha V-Max e Harley-Davidson V-Rod) sono parecchio più care. 

Come va

La posizione di guida è da custom con le gambe in avanti e le braccia distese ad afferrare il manubrio “dragbar” rialzato e diritto. Tutto sommato si sta comodi e per andare a passeggio va benissimo, ma alla lunga la schiena si affatica. Il motore è davvero notevole, spinge forte già dai bassi regimi, non vibra e vanta un’accelerazione molto buona (non siamo però ai livelli della Yamaha Vmax) che inviterebbe a una guida un po’ sportiva. Ma l’Intruder non ama queste cose: le pedane strisciano subito sull’asfalto, le sospensioni hanno una taratura morbida e l’intera moto risponde lentamente ai comandi del pilota, a causa del lungo interasse. Anche nelle manovre è impacciata, perché lo sterzo è scarso. Ottima la frenata, potente e ben modulabile.