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Itinerari in moto: passo di San Marco

Situato a quasi 2mila metri di quota è un percorso molto interessante per chi vuole fare una bella gita in moto. Ecco tutte le informazioni utili per pianificare una gita

Forse meno rinomato rispetto allo Stelvio o ad altri valichi dolomitici, il Passo di San Marco collega la val Brembana con la Valtellina ed è un percorso di tutto rispetto per chi vuole fare una bella gita in moto. Situato a quasi 2mila metri di quota, è un itinerario da considerare principalmente nella stagione estiva.

La storia

Il passo di San Marco è il valico più basso fra Valtellina e versante orobico meridionale e anche per la sua relativa accessibilità è diventato storicamente importante. L’apertura della strada - fortemente voluta dalla Serenissima Repubblica di Venezia, risalente al 1592 e, conosciuta come via Priula, divenne la risposta per incanalare la direttrice del traffico lungo la via commerciale che collegava la pianura Padana ai paesi di lingua tedesca, attraverso la Valtellina. Venezia intendeva così evitare la via di transito sull'asse Valsassina-Bocchetta di Trona-Morbegno, chiamata anche Via del Bitto, che passava per i territori del ducato di Milano, con relativi dazi spagnoli.

 

Lo sviluppo

Da Morbegno si sale verso il passo lungo la SP8, e fino ad Arzo si susseguono diversi tornanti. Da qui la strada comincia ad addentrarsi nella valle del Bitto di Albaredo, tagliandone il fianco orientale. Per raggiungere il valico bisogna percorrere 27 chilometri, con un dislivello in salita di 1735 metri. La pendenza media è oltre il 6%, con punte massime del 10,5 % poco oltre Albaredo, fra i km 14 e 15, e poco prima del passo.

Più contenuti il dislivello e il chilometraggio per chi sale da Olmo al Brembo per la val Brembana, con una lunghezza di 19.2 km, un dislivello di 1438 metri e una pendenza media del 7,5%. Ci sono però punte che vanno ben oltre il 14%, con dislivelli importanti che rimangono importanti ben oltre il rifugio Ca' San Marco (bellissima struttura, una tappa per rifocillarsi è fortemente consigliata), fino agli ultimi tornati prima del valico.

 

Consigli per il viaggiatore

La strada del Passo di San Marco non è un lunga e ha uno sviluppo di nemmeno 50 chilometri, ma richiede quasi un paio d'ore per essere percorsa. Bisogna fare attenzione al manto stradale, non perfetto lungo tutto il percorso, e pianificare bene la gita per evitare di incorrere nella chiusura del valico nella stagione fredda.

Proseguendo da Olmo al Brembo fino a Bergamo, si può includere la strada del passo in due differenti anelli. Il primo si muove verso ovest, risale fino a Lecco sulle sponde del lago e da lì risale la Valtellina fino a Morbegno. Il secondo si sviluppa invece verso oriente, seguendo la SS42 lungo il lago di Endine e d'Iseo, per poi risalire prima verso Boario Terme ed Edolo, fino a incrociare la SS39 che ritorna a Morbegno.

Le varianti possibili a ogni modo sono numerosissime, una su tutte include la val Taleggio e i suoi orridi, spettacolari per la frescura e per catturare fotografie particolari. Da Barzio si può scendere poi per la Valsassina e risalire verso la Valtellina.

Cosa vedere nei dintorni

Il secondo itinerario circumnaviga le Alpi Orobie e il relativo parco naturale, un territorio di oltre 70mila ettari compreso tra i 2mila e i 3mila metri di quota. Incredibile la varietà faunistica e floreale ce si può incontrare.

D'altro canto la Valtellina è famosa in tutta Italia per le sue specialità enogastronomiche, e anche solo limitandosi al tratto di strada tra Morbegno e Olmo al Brembo si possono incontrare diverse “casere”. Sono molti i caseifici, ma anche le piccole aziende a conduzione familiare che mettono in vendita il Bitto, un formaggio tipico della zona, così come frutti di bosco e insaccati, come la bresaola. Chi vuole sfruttare l'inizio dell'autunno (sempre controllando preventivamente che il passo sia aperto), può provare a includere la gita mototuristica in concomitanza con l'evento dedicato alle cantine aperte di Morbegno, e rendere quindi l'esperienza davvero completa.

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