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MotoGP 2023, Marquez: “Se Valentino Rossi avesse gestito meglio il finale di campionato del 2015...”

MotoGP news – Tra un paio di settimane ci saranno i primi test stagionali della top class, a Sepang, dove Marc Marquez tornerà alla guida della sua Honda RC213V e allo stesso tempo valuterà anche le sue condizioni fisiche. Alla vigilia anche dell’uscita del suo documentario ha raccontato alcuni momento salienti della sua carriera e il calvario legato al braccio infortunato

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L'ottimismo del pilota di Cervera
In attesa di tornare in pista per i tre giorni di test ufficiali previsti dal 10 al 12 sul circuito di Sepan Marc Marquez ha rilasciato alcune dichiarazioni a marca.com: “L’obiettivo che mi sono dato sarà la prima gara a marzo. Allora sì che saprò qual è il 100% del braccio, che ovviamente non sarà come un braccio completamente sano, ma bisogna arrivare al punto che sia un braccio funzionale e perfetto per salire in sella ad una moto. E penso che a quello arriveremo, perché noto che va molto meglio”.
Honda ha lavorato duramente durante l’inverno per soddisfare le sue richieste e in vista del 2023 l’otto volte iridato ha ammesso: “Cicatrici mentali che mi possono frenare, non ne ho. Ho imparato che non devo rischiare nel modo in cui si affronta una riabilitazione, ma continuerò a rischiare ugualmente in pista”. Ovvero ad avere sempre il suo solito stile: “Questo si è visto nelle mie ultime cinque gare, dove sono stato veloce e sono stato colui che è caduto di più, perché volevo arrivare dove non arrivava la moto. Questo rischio lo assumerò sempre, perché il giorno in cui smetterò allora sì che inizierò a essere più lento e quindi quello sarà il momento di andare a casa”.

Le sue motivazioni sul 2015
È poi tornato a fare un passo indietro e a parlare di quel 2015, in cui la rivalità tra lui e Valentino Rossi è entrata nel vivo. Ponendo fine ai rapporti tra i due. Marquez ha spiegato: “Non è che non volessi superare (a Valencia, ndr), ma farlo significava correre un rischio molto grande. Lo riconosco apertamente nel documentario, spiego come ho vissuto quelle ultime settimane. Le persone mi chiedono spesso cosa cambierei di quel 2015 e credo che quello che cambierei è la forma con cui Valentino ha gestito la fine di quell’anno. Quando non sei il più veloce in pista cerchi di risolvere le cose per vedere cosa puoi trarne”.

"Se considero i 10 anni nella loro interezza, il bilancio è equilibrato"
Tornando alla sua condizione fisica, ha raccontato gli ultimi due anni appena passati: “Vincevo e mi mettevo a piangere e invece quello faccio quando vinco è festeggiare, ridere con la squadra. Lì era tutto il contrario a causa del dolore che avevo costantemente al braccio e che non riuscivo a dimenticare”. Nonostante questo è riuscito a conquistare risultati molto importanti: “Onestamente non so neanche come ho fatto a vincere tre gare nel 2021,ma mi spiego ancora meno come ho potuto fare quinti posti e addirittura un quarto a Jerez all’inizio della stagione 2022. Non avevo né la testa, né il fisico pronti per la competizione”. Marquez ha vissuto i momenti più duri della sua carriera dal 2020 al 2022 e ha ammesso: “L’incidente di Jerez è successo per colpa della mia mentalità e della mia ambizione. Ma tutto quello che ho conquistato dal 2013 al 2020 è dovuto anche alla mia mentalità e a quella ambizione, quindi se considero i 10 anni nella loro interezza, il bilancio è equilibrato”. Se potesse tornare indietro, sceglierebbe due momenti che sono stati importanti nella sua carriera: “Nel 2013 mi direi di godermi davvero tutto quello che arriva. Non è che non l’ho fatto, ma gli direi di non pensare che quella fosse la normalità, vincere sempre non è la normalità. Il secondo è quando mi sono infortunato a Jerez e gli direi: “Aspetta due mesi a casa, che è meglio perdere due mesi piuttosto di due anni”.

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