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Royal Enfield Super Meteor 650, un classico moderno

La Royal Enfield Meteor 350 era stata presentata nel 2020 ed aveva avuto un buon successo, il prototipo della versione di maggiore cilindrata Super Meteor 650 si era visto in circolazione qua e là già da un anno e finalmente è stata svelata la versione definitiva. È la novità principale nello stand del marchio anglo-indiano all’EICMA e sorprende per la sua ”modernità”, non in senso assoluto ma rispetto all’impostazione vintage di tutta la gamma. 

Ecco la versione definitiva
Il nostro scopo era creare una moto che incarnasse la quintessenza delle cruiser britanniche – spiega Mark Wells, Chief of Design Royal Enfield –. Il linguaggio stilistico è influenzato dai modelli degli anni Cinquanta, nostri e non, ma con un tocco contemporaneo. La Super Meteor 650 è una moto da guidare senza pensieri, fin quando le forze lo consentono, per attraversare paesaggi vasti e travolgenti e correre fin dove si perde l’orizzonte”. È una cruiser dalla linea piacevole, serbatoio a goccia e sella a due piani, spinta dallo stesso motore bicilindrico parallelo a quattro tempi di 648 cm³ raffreddato ad aria e olio che viene montato anche sulle Interceptor 650 e Continental GT. Una unità di impostazione tradizionale ma di progettazione recente per la quale vengono dichiarate una potenza di 47 CV, tale cioè da permetterne la guida con la patente A2, e una coppia di 52,3 Nm a 6250 giri/minuto; per questa applicazione sono stati ridisegnati i carter motore.Il telaio in tubi di acciaio è inedito ed è opera di Harris Performance, che lo ha progettato con l’attenzione a tenere basso il baricentro: la sella è a soli 740 millimetri da terra e questo fa comodo visto che la moto non è una piuma con i suoi 241 kg in ordine di marcia. Nonostante abbia una impostazione classica la Super Meteor 650 è al passo con i tempi: ruote in lega e forcella è a steli rovesciati di 43 mm di diametro con una escursione di 120 mm, mentre la sospensione posteriore è controllata da due ammortizzatori regolabili nel precarico che consentono una escursione ruota di 102 mm; l’impianto frenante è dotato di ABS a doppio canale e conta su due dischi, l’anteriore di 320 mm di diametro e il posteriore di 300 mm di diametro, che nelle moto esposte al Salone sono convenzionali mentre in alcune immagini erano addirittura a margherita. Ci sono anche I fari anteriore e posteriore a LED e la porta di ricarica USB. La tradizione non rinuncia alle comodità.

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