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Truffe RC auto e moto: 1,4% degli italiani caduti in trappola

Finire vittima di una truffa nel settore RC Auto e Moto è tutt’altro che impossibile. In Italia, solo negli ultimi 12 mesi,  sono cadute in trappola circa 600.000 persone, per un danno medio stimato in 268 euro. Ecco cos’è emerso dall’indagine  realizzata per Facile.it
Truffa RC Moto
L’aumento dell’offerta e, sopratutto, dei canali di vendita, ha negli anni permesso una sempre crescente possibilità di risparmiare sul premio RC Auto e Moto. Al contempo tuttavia sono aumentate anche le possibilità di “cadere in trappola” e finire vittima di una truffa. Ad evidenziarlo è in questo caso l’indagine realizzata per Facile.it dagli istituti mUp Research e Norstat e presentata in occasione del lancio della nuova sezione di podcast sulla sicurezza a cura del comparatore. In base all’indagine infatti, solo negli ultimi 12 mesi, l’1,4% degli italiani, vale a dire circa 600.000 individui, ha subito una truffa nell’ambito dell’assicurazione auto/moto, per un importo medio sottratto di 268 euro.
Poca cosa se si considerano altre voci di spesa analizzate: sebbene l’RC  sia ritenuta in generale una delle aree più a rischio (ve ne abbiamo parlato in più occasioni), i dati emersi dall’indagine evidenziano come sia, tra i campi analizzati, quello dove in percentuale gli italiani sono caduti in trappola con meno frequenza. il danno più elevato è stato registrato infatti tra i prestiti personali, dove chi è stato frodato ha perso, sempre in media, 1.490 euro: “La troppa sicurezza o la distrazione che ciascuno di noi può avere sono spesso i motivi principali per cui si cade in trappola”, ha detto Tobias Stuber, CEO di Facile.it. “In realtà prendere poche e semplici precauzioni ci può mettere al riparo dalle frodi consentendoci di godere a pieno dei vantaggi offerti dai numerosi canali attraverso i quali si può risparmiare sulle principali voci di spesa familiare”.

I canali più usati dai malfattori
Guardando alle voci di spesa familiare analizzate emerge che, nel 45% dei casi, le truffe sono passate attraverso un’email, nel 26% tramite SMS (31% nel caso dei conti correnti) e nel 21,5% da siti web fasulli (29% per le carte elettroniche). Va detto, però, che ogni settore ha le sue specificità. Quando si parla di frodi nell’ambito delle utenze luce e gas, ad esempio, tra i canali più usati dai malfattori ci sono i finti call center (44%) e le visite porta a porta (31,3%).
La nuova frontiera delle truffe passa anche dai social network, particolarmente usati nell’ambito dei prestiti personali (15,9%), e dalle App di messaggistica istantanea, attraverso cui sono stati truffati, secondo le loro dichiarazioni, circa il 9% dei rispondenti.

C’è chi denuncia e chi no
il 41,5% di chi cade in trappola non denuncia la frode; il dato arriva addirittura al 55,1% nella telefonia mobile e al 54,5% nei prestiti personali. Per quali motivi non si fa? Tra i 3,4 milioni che non hanno denunciato la truffa subita, il 33% ha detto di non averlo fatto perché il danno economico era basso, mentre il 27% perché era certo che non avrebbe recuperato quanto perso.
Per circa 800.000 individui, invece, vi è una ragione di natura psicologica; il 15,1% ha detto che si sentiva ingenuo per esserci cascato, mentre il 9% ha dichiarato di non aver denunciato la frode perché non voleva che i familiari/conoscenti lo sapessero.

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