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Intervista esclusiva Marini: “In MotoGP la mia passione per le moto è aumentata"

MotoGP news - Dopo le due tappe europee, siamo riusciti a fare una chiacchierata con Luca Marini che ci ha parlato della stagione in corso, della Ducati Desmosedici GP22 e della giornata di test disputata, terminata con buone sensazioni in vista del futuro
"In Ducati sono fighi"
La Ducati Desmosedici GP22 ha avuto un inizio di campionato in salita e con lei anche Luca Marini, uno dei cinque piloti che guida l'ultima evoluzione della Casa di Borgo Panigale. Il marchigiano del Mooney VR46 Racing Team ha parlato in esclusiva con la nostra Serena Zunino, raccontando le difficoltà iniziali, il solido rapporto con Ducati, i progetti futuri e come vede suo fratello Valentino Rossi, ora che ha appeso al chiodo il casco, almeno per quanto riguarda le due ruote.

Che bilancio facciamo di queste sei gare?
Aspetterei a farlo. Mi aspettavo un po’ di più da questo inizio di stagione. So che è stato complicato, ci portiamo dietro un po’ di lavoro dai test. Non eravamo mai al completo: chi ha avuto il Covid, la squadra nuova, nuove persone, c’è voluto un po’ di tempo. Nei fine settimana di gare il tempo è proprio quello che manca perché si è sempre di corsa per cercare di entrare in Q2 a costo di sacrificare del lavoro che poi magari nel giro di due o tre gare potrebbe dare un vantaggio. Ci si concentra sul fare subito il tempo, non modificare troppo la moto perché altrimenti si perde tempo, delle volte invece si modifica troppo ma non si conosce bene la strada da prendere.

Com’è andato il test?
Sono soddisfatto, a livello di sensazioni alla guida è stato come mi aspettavo. Ho abbassato il crono, sono riuscito a fare 37.8 con la gomma media, poi abbiamo dovuto rinunciare a firmare il tempo sul giro per la bandiera rossa. Nel complesso sono contento, le sensazioni nell’ultima uscita sono state molto buone e non ci manca che portare queste modifiche in un reale weekend di gara per capire come muoverci per il futuro.

Visto che si trova sempre un lato positivo nelle cose, qual è il tuo di questo inizio?
Mi trovo molto bene con la nuova squadra. Mi sto divertendo tantissimo e mi piace proprio venire alle gare, stando il mercoledì e il giovedì anche se non c’è nulla da fare. Siamo un bel gruppo. La moto fa paura, finora ci è mancato qualcosa me ne verremo fuori sicuramente.

Come sei arrivato preparato a questo secondo anno di MotoGP?
Non c’è niente uguale a passare un anno in questa classe. Si scopre un mondo diverso, cambia tutto, anche nel come vivere le gare, sia a casa sia in pista. Diventa tutto molto più difficile, ma è una difficoltà che stimola molto e ti fa dare veramente qualcosa in più sempre. Qui la mia passione per le moto è aumentata ancora di più. Vorrei raccogliere i frutti del mio sogno e il mio obiettivo, sono sicuro che arriveranno i risultati.

Sei sulla stessa moto di Pecco Bagnaia, parlate tra di voi?
Sì, molto, di qualsiasi cosa. A Portimao partiva ultimo, all’inizio era dietro di me, e mi ha detto dove perdevo, dove guadagnavo. Parliamo poi anche delle gomme, della pista, di come si affrontano alcune curve.

I consigli della mamma arrivano?
Sì, è sempre sul pezzo. Quest’anno che non corre più Valentino è più concentrata su di me. Sente la pressione anche lei, ma sempre in maniera positiva. Ha molta esperienza e ha un bell’occhio, dalla televisione riesce a capire molte cose.

Ti aspettavi questo Enea Bastianini che ha già vinto due gare?
Ha stupito un po’ tutti. Mi aspettavo che andasse molto forte perché la GP21 era nella situazione giusta per cominciare la stagione, rispetto alla GP22. È normale quando si cambia abbastanza in una moto e si sviluppa un pacchetto nuovo. Enea ha fatto un grandissimo lavoro. Mi sembra quello più in forma di tutti fisicamente perché dal primo all’ultimo giro va molto forte. È  una sua forza e penso sia quella la strada da prendere.

Com’è il rapporto con Ducati, cosa vi dite in questo periodo?
È molto buono. Mi piacciono molto tutte le persone che lavorano alla Ducati. Sono fighi! Parliamo di come andare più forte, è tutto concentrato sulla massima prestazione. Cerco di dare i miei pareri nella maniera più precisa possibile per sviluppare e perfezionare insieme la nuova moto. Loro cercano di dirmi, dopo aver fatto le loro analisi, in quali punti devo migliorare come pilota e magari anche il setting.

Sei alla tua settima stagione iridata, qual è il ricordo più bello?
Sono legati a quando si vince. In Moto2 ne ho molti. La prima vittoria in Malesia è sicuramente speciale, non solo perché è stata la prima, ma anche perché ho fatto una gara perfetta come piace a me: dal primo all’ultimo giro con un passo molto costante. Non avevo sbagliato niente e il ritmo era stato perfetto in pochi decimi. Quando riuscirò a farlo anche in MotoGP sarà bello perché qui le emozioni sono esponenziali. È tutto più difficile, la sfida è maggiore e la ricompensa è proporzionata.

Come vedi tuo fratello Valentino Rossi da “pensionato”?
A Portimao l’ho visto veramente molto bene. Idalio (il coach della squadra) gli ha chiesto se avesse voglia di tornare in moto e lui ha detto che sta bene così. Ha già dato, è consapevole di tutto quello che ha fatto per questo sport. Poi ha questa nuova avventura della bambina, l’ha presa a modo suo come tutto, si sta divertendo.

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