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MotoGP, Quartararo: “Cambio personalità quando vado in moto”

MotoGP news - Il campione del mondo in carica è pronto a difendere il titolo nella stagione 2022, ma prima di tornare alla guida della sua Yamaha M1 si è confessato parlando delle difficoltà avute negli classi minori e di come cambia quando scende in pista
Fabio Quartararo ha scritto una pagina di storia sportiva per la Francia, diventando il primo pilota transalpino a vincere il titolo della classe regina e soli 22 anni. Grazie al suo talento  e al suo manager Éric Mahé che è riuscito a guidarlo bene nelle varie fasi della sua carriera, che, prima della top class, erano state piuttosto deludenti. Al sito della rivista Paris Match il manager ha ammesso: “Fabio non ha bisogno di nemici per essere il migliore, ecco cosa lo rende unico”.

"Ho ripensato a quegli anni in cui nessuno credeva in me"
Come quasi ogni pilota professionista, Quartararo ha iniziato a correre in moto in tenera età e ha raccontato: “Nel 2006 ho capito di avere qualcosa in più. Avevo 7 anni. Su un circuito di allenamento vicino a Marsiglia sono caduto, ma mi sono reso conto di essere più veloce degli altri anche se erano più grandi di me”. Nel 2015 è poi arrivato nel Mondiale, in Moto3, grazie ad una modifica al regolamento fatta apposta per lui, ma le cose non sono andate come sperava, sia in Moto3 sia in Moto2: “Quando ho vinto il titolo, ho ripensato a quegli anni in cui nessuno credeva in me, a quei commenti su Instagram dopo una brutta stagione. Sotto ad una mia foto in spiaggia con gli amici la gente scriveva: "Vai ad allenarti invece di andare in spiaggia". Mi ha fatto male, perché avevo dato tutto”.

La trasformazione alla guida
Oggi “El Diablo” ha dimostrato a tutti il suo talento e sulla sua filosofia in pista ha ammesso: “Non puoi iniziare la gara dicendo a te stesso che sei quello bravo. Cambio la mia personalità quando salgo sulla moto. Divento un killer, senza questo non puoi diventare campione del mondo”. E ovviamente non si guarda in faccia nessuno: “Nel paddock non ho amici, anche se rispetto tutti”. Ma a renderlo il migliore sono le persone che ha intorno: “Ho Eric, Tom (il suo migliore amico, ndr) e la mia famiglia con me. E anche, forse, perché mi sto divertendo”.

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