Giornata indimenticabile
La penalità a Toby Price ha regalato a Danilo Petrucci la vittoria della quinta tappa della Dakar, un successo meritato dall’ex pilota MotoGP che è entrato nella storia essendo il primo a riuscire a vincere sia in MotoGP sia nel rally più difficile del mondo. Ma la prova non è stata per nulla semplice e il ternano ha raccontato alla Gazzetta dello Sport: “Nel deserto mi avevano avvisato di stare attento a sabbia, sassi e pietre, ma si deve fare attenzione pure ai cammelli. Al chilometro 60 dopo un cumulo di sabbia ce n'era un gruppo di dieci e uno, nero, ha deciso di venirmi incontro: io sono andato dall'altra parte sui dossi e mi sono cappottato”.

"Volevo lasciare il segno nel mondo. Ci sono riuscito".
La caduta non l’ha però fermato, nonostante non avesse più il parafango anteriore: “Dopo il capitombolo è arrivato Daniel Sanders e con lui siamo andati a riprendere tanti concorrenti, ma dopo un waypoint ci siamo persi in sei. Sono tornato indietro ho ritrovato la via e ho fatto pure strada a due Yamaha, quando speravo mi aiutassero loro...” Le speciali sono lunghe e ha poi aggiunto: “Gli ultimi 60 chilometri sono stati sulle dune, non sulle pietre e per poco non cado in un buco: ho sentito una botta alla caviglia e ho temuto, ma per fortuna mi è andata bene”. Tutto si è risolto molto bene e il 31enne ha chiuso secondo, risultato che è poi migliorato con la penalità di sei minuti data a Price e il ternano ha commentato: “Sono il primo al mondo anch'io per qualcosa!” Per poi scrivere sui social: “Volevo lasciare il segno nel mondo. Ci sono riuscito. Sto piangendo come un bambino non riesco a scrivere”.

Photo credit: dakar.com