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MotoGP 2021, Misano e la prima frenata in 200 metri

MotoGP news – Come l'anno scorso, anche quest'anno l'appuntamento è doppio sul circuito di Misano e questo fine settimana i piloti disputeranno il sedicesimo appuntamento stagionale. Brembo ha raccontato la pista dal punto di vista dei freni e ha svelato alcune curiosità del tracciato romagnolo
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MotoGP
Il dietro le quinte
A un mese di distanza dal primo appuntamento, ecco che il Mondiale torna sul circuito di Misano per il 16esimo Gran Premio stagionale. La pista è mediamente impegnativa per i freni, dal momento che non ci sono rettilinei di almeno 600 metri di lunghezza, e tutti i piloti usano la pompa radiale Brembo. Con essa sia la forza delle dita sulla leva sia quella della leva stessa sul pistoncino agiscono nello stesso senso, ovvero radialmente rispetto al punto di ancoraggio della pompa sul manubrio senza generare attriti né torsioni. In tal modo non vi sono sprechi di energia.

Il carico complessivo sulla leva del freno è di 12 quintali
Solo in tre curve della pista di Misano la decelerazione supera i 100 km/h e la frenata i 3 secondi: queste staccate si trovano tutte prima del secondo intermedio mentre nella seconda metà del tracciato la decelerazione massima è di 93 km/h, alla curva 9, e l’impiego massimo dei freni all’ultima curva, per 2,7 secondi.
In ogni giro i piloti della MotoGP usano i freni 12 volte per un totale di 31 secondi, equivalenti al 34 per cento dell’intero GP. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico complessivo sulla leva del freno di 12 quintali, il valore più alto dell’intero Mondiale 2021. Delle 12 frenate 3 sono classificate come impegnative per i freni, altrettante sono di media difficoltà e le restanti 6 sono scarsamente impegnative. Così come alla curva 8, anche alla prima curva lo spazio di frenata supera i 200 metri: per passare da 272 km/h a 116 km/h servono 4 secondi durante i quali i piloti sono soggetti a una decelerazione di 1,5 g mentre percorrono 201 metri. Il carico sulla leva è di 5,3 kg e la pressione del liquido freni di 11,4 bar.

Dalla MotoGP alle moto stradali
Se guardiamo alla storia della pompa radiale bisogna andare molto indietro, a quando nel lontano 1985 Brembo depositò il primo brevetto. Questa nacque per soddisfare le esigenze del mondo racing, in particolare quella di un minor ingombro. L’anno dopo equipaggiò la Yamaha YZR OW di Eddie Lawson che proprio quell’anno si aggiudicò il Campionato del Mondo della classe 500. Traendo ispirazione dalla lunga esperienza maturata in MotoGP, Brembo ha poi realizzato la pompa radiale R19RCS Corsa Corta, perfetta per chi guida la moto nel tempo libero, sia su strada che in pista. Una delle particolarità è la possibilità offerta al pilota di regolare la corsa a vuoto (cioè il bite point) su 3 diversi livelli. In altre parole, si può regolare la fase non attiva della frenata, decidendo il punto in cui il sistema frenante inizia a generare pressione, in funzione del proprio stile di guida o delle condizioni dell’asfalto o meteorologiche. 


Ecco gli orari tv dell’appuntamento italiano.

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