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MotoGP 2021, Morbidelli: “Al Ranch danziamo con le moto”

MotoGP news – L’italo-brasiliano ha raccontato come si svolgono gli allenamenti al Ranch: "Al mattino aspettiamo il messaggio di Vale, ma solitamente ci alleniamo al Ranch dalle 17 alle 21, anche se d’inverno si anticipa perché le giornate si accorciano"
"Ho più paura in pista che al Ranch"
Solitamente il sabato pomeriggio i ragazzi della VR46 Riders Academy si trovano al Ranch dove si allenano con il loro “maestro” Valentino Rossi sulla pista di flat track. In una video intervista realizzata con Dainese, Franco Morbidelli ha raccontato come sisvolge questa giornata: “Al mattino aspettiamo il messaggio di Vale, ma solitamente ci alleniamo al Ranch dalle 17 alle 21, anche se d’inverno si anticipa perché le giornate si accorciano. Inizialmente facciamo tre o quattro sessioni di prove libere e poi c’è la gara. Decidiamo quale formato scegliere e poi dopo andiamo a cena sempre qui al Ranch”. La disciplina usata è un po’ particolare e il vice-campione del mondo ha spiegato: “Il flat track è importante perché aiuta a tenere la moto anche quando la ruota posteriore scivola. È una cosa che spaventa quando succede davvero in gara in MotoGP e lo impari a gestire durante la corsa, ma non c’è un momento specifico in gara in cui usi le abilità che impari qui. Si usano in tutta la gara, in tutto il weekend”.
L’allenamento lo condivide con altri ragazzi abituati anche loro a correre nel Mondiale: “Allenarsi con gli altri ragazzi dell’Academy è molto bello perché è sempre una sfida e il livello nei nostri allenamenti è sempre molto alto. Ci spingiamo sempre l’un l’altro, cerchiamo sempre di migliorare. Ci alleniamo bene, perché sono grandi piloti. E poi siamo tutti amici. È molto utile”. Chi sono i più veloci al Ranch? “Lo sono un po’ tutti, ma i due principali sono Valentino, non a caso è il boss, e Luca Marini”.
La moto è ben diversa da quella che usano nel Mondiale e il “Morbido” ha detto: “È un po’ come danzare perché ti muovi tanto sulla moto. Io lo faccio particolarmente, perché ho uno strano stile di guida qui al Ranch”.
E poi ha parlato della paura: “Non ho molta paura qui al Ranch, ma qualche volta in pista invece sì perché possono succedere cose che non puoi prevedere, da cui potrei non riuscire a proteggermi. Qui al Ranch mi sento a mio agio. Devi andare oltre alla paura preparandoti al meglio, cercando di controllare ogni cosa che puoi. In questo modo la paura non se ne va, ma riduci di molto i rischi”.
Infine, un passo indietro a quando è diventato amico del nove volte campione del mondo: “Ho incontrato Vale che avevo 14 anni, abbiamo iniziato ad allenarci insieme nel 2009 sul precedente tracciato chiamato la Cava. Prima sulla pista, poi in palestra, poi mi ha aiutato anche da un punto di vista manageriale. Ero molto contento di allenarmi con lui e con Marco Simoncelli”.

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