Salta al contenuto principale

Ecco chi è Kevin Benavides, il primo sudamericano a vincere la Dakar

Il 32enne argeentino corre nei rally solo dal 2015. Martino Bianchi lo portò nel team ufficiale Honda, dopo un ottimo debutto alla Dakar, concluso al quarto posto. L'anno scorso il pilota di Salta era stato messo fuori gioco dalla rottura del motore, quest'anno è stato molto costante e veloce quando serviva. Ha vinto il "derby" con il cileno Cornejo ed ha avuto fortuna a non farsi male con una caduta nella quinta tappa
Kevin Benavides a vinto la Dakar 2021, ma fino a ieri era poco conosciuto fuori dall'ambiente dei rally. Il pilota argentino d'altronde non ha uno stile spettacolare come “Bang Bang” Barreda, è relativamente giovane e anche in questa seconda edizione saudita della maratona ha mantenuto un profilo basso: una condotta di gara che spesso, e anche in questo caso, ha pagato.

Una lenta progressione
Secondo nella prima tappa, era sceso al tredicesimo posto al termine del secondo giorno di gara al termine di una giornata difficile, ma già nel corso della terza era nuovamente quarto nella generale. La tappa chiave è stata però la quinta, quando ha vinto la frazione nonostante una caduta. Il pilota di Salta aveva rimediato una brutta botta al naso, dolori alla testa e alla caviglia, ma ha portato la sua Honda al traguardo con due minuti e mezzo di vantaggio su tutti. Da quel momento Kevin è rimasto sempre in top 5, e dopo i ritiri di tutti i suo principali rivali (De Soultrait, Price, Cornejo), ha tenuto sempre la testa della generale. Bravo è stato l'argentino a vincere proprio la nona frazione, quando era il momento di prendere il vantaggio decisivo.
Insomma, si può dire che Benavides abbia corso con la testa, dando gas quando necessario, e una piccola dose di fortuna gli ha permesso infine di centrare il bersaglio grosso.

La nuova generazione
Benavídes è un pilota di estrazione enduro (ha corso anche in Italia qualche anno fa), che ha fatto irruzione sulla scena della Dakar nel 2016, appena al suo secondo anno di rally. Kevin ha debuttato con un quarto posto molto promettente ed è entrato così nel mirino di Honda. Viste le prestazioni mostrate con la CR450F dell'importatore argentino, la casa madre non ha esitato a fargli un contratto da ufficiale per il 2017. È stato Martino Bianchi in particolare a puntare sul talento di Salta, portandolo a disputare gare come il Merzouga Rally e il Sardegna. Niente Dakar però nel 2017, per via di un infortunio a soli 15 giorni dal via della gara.

Prova di maturità
Durante la Dakar 2018 Kevin ha mostrato ottime qualità, combattendo testa a testa con i migliori fino a quando si è perso nella tappa 10. Arrivare secondo in classifica è stato comunque un altro ottimo risultato. Durante la stagione 2018, è stato inoltre in gioco per il titolo mondiale FIM Cross Country Rally, ma le cadute alla Desafío Ruta 40 e nel finale di stagione in Marocco gli hanno sbarrato la strada verso il successo. Quinto nel 2019, è stato tra i migliori della prima edizione saudita fino a quando è stato tradito dal motore. L'argentino quest'anno era arrivato a Jeddah dopo il successo al Rally d'Andalusia, vinto con autorità.

Una famiglia da corsa
Il 32enne in forza alla Honda - che ha compiuto gli anni proprio lo scorso 9 gennaio, a gara in corso- è figlio di un pilota. Kevin è andato in moto fin dall'età di 3 anni, iniziando a correre a 9. Anche suo fratello minore Luciano (25 anni), ha partecipato più volte all Dakar. In questa sua quarta presenza, con i colori del team Husqvarna, si è ritirato nel corso della nona tappa.
Proprio quest'anno, quando ormai la Dakar aveva cambiato continente, la gara si è risolta nel finale in un derby cileno-argentino, con i due compagni di squadra del team Honda ufficiale a contendersi il successo. Dopo il successo dell'anno scorso di Brabec, e le due vittorie di Price dal 2016 a oggi, per gli europei si sta facendo sempre più difficile battere i nuovi avversari.

Leggi altro su:

Aggiungi un commento