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Royal Enfield Himalayan: mette il turbo

Si chiama MJR Roach questa special post-atomica firmata dal centro R&D inglese di Royal Enfield, realizzata sulla base della Himalayan. Tra le chicche il turbocompressore che porta la potenza massima del monocilindrico ad aria da 24 CV a 50
Negli ultimi anni Royal Enfield ha spinto sull’acceleratore, ha rinnovato la gamma delle classic Bullet, ha realizzato un motore bicilindrico da 650 tutto nuovo con cui ha poi equipaggiato la Interceptor e la Continental GT (due roadster che consigliamo per piacere di guida e rapporto qualità/prezzo, di cui potete leggere le prove qui e qui) ed ha lanciato la Himalayan, una endurina tuttofare di grande sostanza con un buon mix tra linee moderne e richiami al passato (se siete interessati, cliccate qui per la nostra prova).
Senza contare che la casa indiana ha partecipato a tutte le manifestazioni vintage in circolazione, dal raduno mondiale per scopo benefico The Distinguished Gentleman’s Ride all’italianissimo evento sportivo The Reunion che dal 2015 si tiene presso l’autodromo di Monza, fino alle fiere dedicate alle customizzazioni.

Stile post-atomico
Ed ora ci si mette anche l’R&D inglese di Royal Enfield con la sua voglia di sperimentare: sotto le loro grinfie è finita la Himalayan (da poco rinnovata in alcuni particolari) che è  stata equipaggiata con un turbocompressore per correre come i venti che sferzano le cime della catena montuosa da cui questa enduro prende il nome. Il motore monocilindrico da 411 cm3 e 24 CV di potenza massima è stato quindi potenziato con un “turbo” Garrett GT 125, che ha quasi raddoppiato le prestazioni del mono raffreddato ad aria, portandolo a 50 CV.
Ma non solo, la Himalayan in questione, chiamata per l’occasione MJR Roach (che avevamo già intravisto durante EICMA 2019), è stata stravolta anche nel fisico: coda accorciata in stile streetfighter e soprattutto forcellone monobraccio allungato per garantire stabilità e massima trazione quando si va ad aprire il gas. Per sfruttare appieno il turbocompressore l’avantreno è stato abbassato e dotato di una forcella MX a steli rovesciati regolabile, perché anche se la potenza è cresciuta solo a 50 CV, quando il turbo entra in azione si fa sentire e un avantreno alto e “scarico” diventerebbe meno gestibile.
Tra le altre modifiche apportate segnaliamo una strumentazione dedicata, il manubrio Renthal Fatbar, un faro anteriore da quad e  uno scarico a tromboncini corti dal sapore MotoGP.
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