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SBK 2020, Rea: “Ero vicino a Honda MotoGP, poi hanno scelto Lorenzo”

SBK news – Il campione del mondo in carica Jonathan Rea ha parlato dei suoi rapporti con i rivali, del suo ex compagno di squadra Tom Sykes, degli avversari di Ducati, prima Davies e poi Bautista, e delle possibilità di arrivare in MotoGP
"Il prossimo sarà Razgatlioglu"
Durante questo lungo periodo di stop forzato il cinque volte iridato Jonathan Rea ha parecchio tempo libero e concede molte interviste, la più recente al sito ufficiale Superbike: “Vado d’accordo con le persone ma come nella vita normale mi trovo meglio con alcuni piuttosto che con altri. La rivalità tra me e Tom Sykes è sempre stata una cosa all’interno della squadra. Si è trattato di gestire i nostri ego nello sviluppo della moto. È sembrato sempre che Tom volesse avere la moto in un modo e io la volessi nel modo opposto. C’era più rivalità tra i due capotecnici rispetto a quanta ce ne fosse tra me e Tom”. I due rivali più forti li ha trovati in Ducati: “Chaz Davies probabilmente è stato il rivale più grande che io abbia mai avuto, eccetto Alvaro Bautista l’anno scorso. Ci sono alcune cose di cui si parla sui mezzi di comunicazione e altre che vengono ingigantite, non è sempre semplice”. Lo spagnolo quest’anno ha abbracciato la sfida Honda e Rea ha spiegato: “So che Chaz può contare su un ottimo pacchetto. A lui va gran parte di quel budget, quindi penso che Alvaro si sia sentito abbastanza sottovalutato dal fatto che a lui fosse destinata la parte che restava del budget relativo ai piloti. Ovviamente Honda non si è fatta sfuggire l’occasione e gli ha fatto una grande offerta. Senza dubbio quando mettono il simbolo HRC sopra a qualcosa e ti dicono che fanno sul serio devi stare bene attento e pensare che faranno tutto alla grande. Forse non succederà nel 2020 ma penso che siano qui per provare a vincere. Non penso che sia una cattiva decisione”. Quest’anno Rea a Phillip Island ha già fatto i conti con Toprak Razgatlioglu, pilota Yamaha, di cui ha detto: “Ho un debole per lui, il suo talento si notava già ai tempi della Superstock, si trovava alla grande con la moto. L’ho sempre aiutato nel corso della prima stagione in Superbike – e ora quasi mi tocca rimpiangere di averlo fatto! Ho la sensazione di poter vincere altri titoli ma sento anche che lui sarà il prossimo”. La MotoGP non è mai stata concretamente nei suoi piani, ma un anno ha rischiato di andarci davvero: “In passato non ci sono state troppe opzioni. Di sicuro niente di concreto. Penso che l’anno in cui Dani Pedrosa parlava di ritirarsi, credo fosse il fine settimana di Le Mans, Chuck (Aksland, il manager di Rea) stava provando a mettermi in sella alla moto Repsol. Sarebbe stato bello andarci. L'accordo è finito nel dimenticatoio. Sono stato messo in secondo piano. Mi sono reso conto che Jorge Lorenzo stava arrivando a un'intesa con Honda. A parte questo, Aprilia mi ha cercato in un’occasione e ci siamo visti. Ma io non ero molto interessato a quella ipotesi”.
 

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