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MotoGP 2020 - Ducati, Dovizioso e il grande freddo: il manager frena

Battistella alla stampa spagnola: "Ha più bisogno Ducati di Dovizioso che il contrario. Non c'è da valutare solo il pilota, ma anche il progetto tecnico". Come evidenziato dal documentario Undaunted, dall'anno scorso i rapporti tra la dirigenza di Borgo Panigale e il pilota forlivese non sono certo ai massimi storici
Che il rapporto tra Gigi Dall'Igna e Andrea Dovizioso l'anno scorso abbia vissuto più di un momento difficile non è un mistero, e anche il documentario Undaunted di Red Bull (lo trovate su www.redbull.com) evidenzia una certa freddezza nel rapporto tra i due. Il general manager di Ducati anche nel film ha ribadito come “Andrea a volte dovrebbe lasciare da parte un po' la sua parte razionale”, mentre lato pilota il forlivese ha insistito più volte nel corso dell'anno su come la moto continuasse a evidenziare il proprio difetto cronico di non curvare. La dialettica tra i due ha rallentato il disgelo anche nei pochi momenti positivi (come per esempio dopo la vittoria di Spielberg) e rischia di rendere più problematica la fase di mercato in questa stagione. Dovizioso infatti è l'unico dei top rider insieme a Valentino a non avere ancora firmato per l'anno prossimo, la Ducati l'unico marchio a non avere nemmeno un pilota sotto contratto per il 2021-22.

Chi tiene il coltello in mano?
Simone Battistella è venuto allo scoperto con il giornale spagnolo AS, affermando che “Ducati ha più bisogno di Dovizioso di quanto sia vero il contrario. E non c'è bisogno solo del pilota, ma del progetto tecnico”. Il manager del forlivese ha in parte chiarito, aggiungendo che “Dovizioso ha voglia di continuare a correre, ma in questo momento non prende decisioni perché vuole vedere come si evolveranno i singoli progetti”. Tradotto in parole povere, Dovizioso vuole capire se Ducati avrà fatto quel passo in avanti che serve a suo giudizio per vincere il mondiale, o se una marchio come Ktm non possa essere la scelta migliore per quello che sarà probabilmente l'ultimo contratto della sua carriera.

Le alternative
Ducati non sembra però eccessivamente in ansia per la situazione. La pandemia di Coronavirus ha messo il marchio di proprietà Audi in una sorta di stand by anche sul fronte mercato (e lo stesso vale per Ktm), Ciabatti ha già detto pubblicamente che in questo momento non avere contratti pesanti da onorare per il futuro è solo un vantaggio. Domenicali e Dall'Igna dal proprio canto hanno  anche già diverse frecce nella faretra, anche se nessuna particolarmente appuntita: Zarco, Miller, Petrucci e Bagnaia sono tutti pronti a fare carte false per una Desmosedici ufficiale, Redding non è un'alternativa vera e propria ma è sempre in orbita. Mir non ha ancora messo nero su bianco con Suzuki e a Borgo Panigale non sono pochi i suoi estimatori, anche se è stato lo stesso pilota spagnolo a dire in questi giorni che la trattativa con Brivio è a uno stato molto avanzato. Tra i cavalli di ritorno (seppure in Pramac) c'è la suggestione Iannone. Insomma la quantità dei pretendenti non manca, anche se forse nessuno di loro allo stato attuale può offrire qualcosa in più del buon vecchio Dovizioso.

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