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Moto2 e Moto3, il piano IRTA per salvare i team

La situazione su quando ripartirà la stagione 2020 non è ancora chiara e le squadre delle classi minori di Moto2 e Moto3 si stanno preoccupando. Se la MotoGP è tutelata dall’organizzazione del campionato Dorna, le due classi minori non ricevono lo stesso trattamento, ma ora IRTA, l’associazione dei team ha trovato una soluzione per salvare il salvabile
Un aiuto
Dopo aver disputato il primo fine settimana di gara dell’anno, con Moto2 e Moto3, in Qatar l’8 marzo, il campionato non è più ripartito a causa del dilagarsi dell’epidemia di coronavirus in Europa e nel mondo. Questa emergenza sanitaria ha bloccato tutta la carovana e ha creato, inevitabilmente, dei problemi a livello economico soprattutto per le squadre. Se la situazione della MotoGP sembra essere, per questo verso, piuttosto “sicura”, con i 2,4 milioni di euro che ogni team riceve per moto, ora l’organizzazione del campionato Dorna sta lavorando per aiutare le squadre più in difficoltà, cioè quelle di Moto2 e Moto3. Alcuni team hanno già annunciato ai propri dipendenti un taglio del 30% e IRTA, l’associazione delle squadre, distribuirà 25mila euro a pilota per i team delle due classi minori. La situazione non è facile soprattutto per i team più piccoli, che hanno già visto allontanarsi alcuni sponsor a cui, ovviamente, in questo momento, non possono garantire la visibilità pattuita. Come in tutti i casi di difficoltà, sono le imprese minori a risentirne e senza quei soldi sono chiamati a fare tagli e ulteriori aggiustamenti. Alcuni, come Gresini, presente in Moto2, Moto3 e MotoE, hanno già chiesto di correre nel 2021 con le moto del 2020. Tutti sono d’accordo su una cosa: bisogna tornare a correre il prima possibile. E con Dorna sono d’accordo di correre il maggior numero di gare possibili, posto, ovviamente, che ci siano le condizioni. Anche a porte chiuse, del resto le entrate che arrivano dai diritti televisivi sono fondamentali. Ancora più delle biglietterie di ogni circuito e del merchandising.
 

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