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MotoGP 2020: Aprilia, una RS-GP tutta nuova per centrare la top 5

Romano Albesiano ha progettato un motore V4 con angolo di 90° e i benefici sono arrivati fin dallo shakedown di Sepang. La moto di Noale ora ha potenza e un'aerodinamica più efficace, ma a guidare lo sviluppo c'è solo Aleix Espargaro, mentre si attende la sentenza su Iannone
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Fino a oggi Aprilia ha dato vita a tre generazioni di moto dal suo ritorno in classe regina: nel 2015 la prima RS-GP era sostanzialmente una superbike adattata al regolamento tecnico della MotoGP. Dall'anno successivo la nuova moto fu disegnata appositamente per il campionato, ma ancora risentiva sia a livello ciclistico che di motore dell'eredità del vecchio progetto. La RS-GP 2020 invece è un mezzo davvero completamente rivoluzionato. Non solo: a Noale sono arrivati tecnici nuovi sia nel reparto elettronico che in quello aerodinamico. Un passo necessario per non limitarsi a fare da comparse nel campionato più impegnativo al mondo.

La moto
La nuova creatura disegnata da Albesiano è stata progettata intorno al motore V4 di 90°.  Apparentemente un angolo più ampio toglie spazio ai tecnici per alloggiare la componentistica, ma il vantaggio di stringere la V è trascurabile in confronto alle difficoltà che genera. Un motore a L è naturalmente più equilibrato, permette di avere maggiore libertà nel definire le configurazioni di scoppio, è favorito come attriti, concede di spingersi più lontano nella ricerca della potenza. Ci sono vantaggi anche nel disegno degli scarichi e sostanzialmente la moto può risultare più equilibrata. È successo così anche a Noale, con la RS-GP che appare già a prima vista più compatta. La moto ha subito poi un importante lavoro di ridefinizione aerodinamica, con una sezione frontale completamente nuova e molto importante.

Team ufficiale
I primi esemplari della moto veneta sono scesi in pista già a Sepang per lo shakedown, hanno girato poi con Espargaro, Smith e Savadori in Malesia e con lo spagnolo e l'inglese in Qatar. Aleix si è subito dichiarato entusiasta del materiale a disposizione e i tempi sono stati confortanti sia a livello assoluto – con prestazioni da top10- che sul passo gara. Al momento piloti e progettisti si sono divisi tra ricerca della prestazione e test di affidabilità, con validi riscontri anche sul secondo fronte, seppure con qualche preoccupazione tipica dei nuovi progetti. Albesiano ora dovrà scegliere quale specifica di motore portare alla prima gara dell'anno (che al momento potrebbe essere addirittura in Argentina). Sul piatto ci sono due opzioni: Espargaro preferisce la moto più docile, per via di un'erogazione di potenza che lo convince maggiormente, ma rimane il dubbio se non sia il caso di insistere con la versione più “cattiva”. In questo momento aumentano i rimpianti per non avere potuto sfruttare le competenze di Andrea Iannone: da Rivola in giù un po' tutti avrebbero apprezzato un feedback diverso da quello di Espargaro che – a parte il biennio in Suzuki- non ha mai guidato niente di diverso dall'Aprilia fin dai tempi delle CRT. Purtroppo il pilota di Vasto è ancora sotto la spada di Damocle dell'antidoping e Bradley Smith in questo contesto non è riuscito gran che a scrollarsi di dosso i panni del collaudatore. Le sue prestazioni non sono state di primissimo grido e il suo giudizio non vale quel che potrebbero essere le sensazioni di Iannone. Già limitata dalla mancanza di un team satellite, Aprilia sconta così doppiamente la giovinezza del progetto, ma intanto a Noale sono contenti che la moto sia nata sotto una buona stella. La pista di Losail è un po' un caso a parte per molti fattori: si gira di notte, l'asfalto ha un grip particolare, il lungo rettilineo è inserito in un layout di misto che rende il set up della moto alquanto peculiare. Anche a Sepang tuttavia la RS-GP non si è comportata male e non ci sono motivi di vedere il futuro grigio.

Conclusione
Come per Ktm, anche per Aprilia fare buoni risultati servirà ad attrarre piloti di livello per il futuro. Difatti non è detto che la squalifica a Iannone non venga confermata e non è detto che il rapporto con il pilota di Vasto continui nel 2021 a prescindere  dalla vicenda doping. Petrucci potrebbe essere un profilo interessante da valutare, insieme a qualche giovane talento in arrivo dalla Moto2, con Di Giannantonio e Bastianini in testa alla lista delle preferenze. Una moto regolarmente in top10, con possibilità di qualche sortita tra le migliori 6 della classifica sarà il biglietto da visita migliore per il rilancio totale del marchio del gruppo Piaggio. 

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