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MotoGP 2020, Domenicali: “Meglio arrivare secondi, che vincere solo con un pilota”

MotoGP news – Claudio Domenicali ha sottolineato l’importanza per una casa come Ducati di essere competitiva in pista con più di un pilota. Una chiara frecciata a Honda, che, Marquez a parte, nel 2019 è salita poco sul podio
"Vincere con tutti i piloti è un valore importante"
Dal punto di vista delle vendite, il 2019 per Ducati è stato un anno positivo, è mancato solo il titolo mondiale in MotoGP inseguito dall'ormai lontano 2007. Questo è l’obiettivo del 2020 di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci e l’amministratore delegato Claudio Domenicali ha spiegato: “Ovviamente è importante vincere, ma credo che le case costruttrici che vincono sempre e solo con lo stesso pilota, mentre il secondo pilota fatica a stare nei primi dieci, non ottengono un grande beneficio per il valore della marca, come invece è riuscita a fare Ducati. Per noi questo è il valore più importante. Siamo stati gli unici nel 2019 a vincere con due piloti, mentre il produttore che ha vinto il mondiale ha avuto diverse difficoltà non solo con la squadra ufficiale, ma anche con i team privati”. Il riferimento è chiaramente a Honda, che ha vinto sempre e solo con Marc Marquez, che da solo è riuscito a conquistare titolo piloti, titolo a squadre e titolo costruttori. L’italiano ha aggiunto: “Io preferisco essere secondo, con la dimostrazione che tutti i nostri piloti possono vincere, piuttosto che vincere ripetutamente solo con uno e con gli altri piloti che non riescono neanche ad avvicinarsi alla vittoria. Così è stato dimostrato che le prestazioni sono drasticamente legate solo a quel pilota. È una prestazione straordinaria di un atleta, ma è meno importante la tecnologia della marca”. Dati alla mano, Honda nel 2019 è andata a podio solo con Marquez e con Cruthlow, quest'ultimo in sole tre occasioni senza lottare mai per la vittoria. Mentre sul ritiro di Jorge Lorenzo Domenicali ha detto: “Questa decisione l’ha presa lui. E' stata una scelta personale del pilota, che si era anche fatto male. Preferirei parlare del 2020. Nel 2018 ha fatto buone gare, ma mi piace ragionare su quello che si può fare, piuttosto di quello che è stato fatto”.
 

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