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Africa Eco Race, questa sera inizia l'avventura

Da ieri sono in corso le verifiche a Mentone, Monte Carlo darà il via alla passerella inaugurale. Botturi difende il titolo da Ullevalseter, ma Gritti e Lucci potranno dare fastidio. La prima tappa partirà da Tangeri, mentre l'arrivo come da tradizione sarà al Lago Rosa di Dakar
L'Africa Eco Race 2020 partirà questa sera con la passerella di Monte Carlo, ma in un certo senso la gara è già iniziata perché le verifiche di Mentone sono di per sé una corsa contro il tempo. Le formalità da espletare in tempo utile per farsi trovare puntuali allo start sono molte, i dettagli da mettere a punto non finiscono mai. Il nostro Guido Sassi è andato a curiosare tra le tende del villaggio per riportarci le più importanti novità del rally africano.

Un titolo da difendere
L'uomo da battere è sempre Alessandro Botturi: il campione in carica parte con la tabella 101 su una Yamaha WR450F colorata di giallo e azzurro in onore delle mitiche XT e Ténéré anni '80. La moto è molto bella ma rappresenta anche un passo avanti rispetto a quella che il lumezzanese ha usato nell'edizione 2019. Si tratta del modello che ha corso lo scorso Dakar ed è l'arma migliore per difendere il titolo dagli attacchi dei rivali. Pal Anders Ullevalseter rimane sempre l'antagonista numero uno: il norvegese della Ktm sarà come sempre accompagnato da Felix Jensen e Jan Zatko, ma i pericoli più importanti per il Bottu potrebbero arrivare invece dall'Italia. Giovanni Gritti si presenta al via con la Honda del team RS Moto di Simone Agazzi, quest'anno in veste di impegnatissimo team manager. Carenzio, Maestrami e Maccali completano il poker della squadra bergamasca.

Tante formule, una sola passione
Molto numeroso anche il gruppo di Solarys Racing: quattro moto per Francolini, Bandinelli, Pegoraro, i due giapponesi Sukenobu e Otsuna, ma la vera punta di diamante dei toscani è Paolo Lucci. Il giovane di Castiglion Fiorentino potrà dare del filo da torcere a molti se riuscirà a non cedere alla tentazione di strafare. Per il resto il panorama è piuttosto variegato: ci sono vecchi volponi come Franco Picco e amanti dei bicilindrici come Paolo Caprioni, quest'anno in gara con la nuova Ktm 790 Adventure R. Unico italiano della categoria malle moto sarà invece Stefano Chiussi, con la sua Husqvarna oltre 450cc. Per il pilota del Latvia Team la sfida di arrivare a Dakar senza assistenza meccanica sarà particolarmente impegnativa, ma gratificante.

Il programma
Dopo la passerella monegasca di questa sera i mezzi andranno all'imbarco di Savona e la prima tappa partirà da Tangeri il 7, dopo due giorni di navigazione. Il 19 gennaio, dopo 12 stage, la gara si concluderà al Lago Rosa di Dakar. La prima parte della maratona africana si snoderà tra le montagne marocchine: tanta pietra e temperature rigide daranno il benvenuto in Africa ai concorrenti. Nel breve poi il Sahara marocchino offrirà comunque l'occasione per sfogare ogni voglia di deserto fino al riposo di Dakhla. L'entrata in Mauritania farà quindi entrare in scena le tappe che tradizionalmente decidono il rally, su una sabbia finissima, croce e delizia dei rallisti. Il Senegal chiuderà l'edizione 2020 con le due ultime frazioni.
Le moto sono il piatto forte del menù: 76 partenti. Tra i 150 equipaggi alla partenza della gara ci saranno anche le auto (da seguire con attenzione Rossi-Marcon su Nissan), i camion e i side by side, piccoli buggy a due posti.

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