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La solida crescita di MV Agusta in Moto2

Il 2019 ha visto il grande ritorno di MV Agusta nel Motomondiale, per mano del team Forward Racing e con i due piloti Stefano Manzi e Dominique Aegerter. Alla fine della stagione abbiamo fatto una chiacchierata con il team manager e il pilota italiano, che hanno tirato le somme di questa ambiziosa avventura
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Sport
Ottimo lavoro
Nella gara di Moto2 sul circuito di Valencia, nell’ultimo appuntamento stagionale, a lottare per il podio c’era una MV Agusta, quella numero 62 di Stefano Manzi. L’azienda varesina è tornata nel Motomondiale proprio quest’anno, grazie alla caparbietà e all’intraprendenza di Giovanni Cuzari, patron del team Forward Racing, con un progetto tanto coraggioso quanto rischioso. Il marchio è di quelli storici e l’avventura è iniziata in ritardo, rispetto a tutti gli altri avversari.
A Valencia la nostra Serena Zunino ha potuto intervistare il team manager, la determinata Milena Koerner, la quale le ha raccontato: “Un anno fa eravamo ai primi passi di questo progetto, eravamo molto consapevoli di partire con un grosso ritardo sugli altri costruttori. È stato un inverno molto impegnativo, è stato fatto un grosso lavoro da parte di tutti per arrivare pronti in Qatar, con pochissima esperienza con la moto. La passione, la dedizione e la voglia di fare di tutta la squadra, di CRC, anche dei piloti, hanno fatto la differenza. Abbiamo usato la prima parte di campionato per sviluppare la moto durante i fine settimana di gara, siamo riusciti a portare il pacchetto ad un livello che ci ha permesso di finire il campionato in maniera positiva”. Parlando nel dettaglio del percorso dei due piloti, la tedesca ha detto: “Stefano si sta sempre sentendo più a suo agio. Durante l’inverno ha fatto un ottimo lavoro su se stesso, è maturato, ha imparato dai suoi errori di gioventù. I risultati che stanno arrivando passo dopo passo gli danno sempre più consapevolezza. Ha lavorato tanto sulla sua posizione di guida, ha fatto veramente anche lui un ottimo sviluppo.
Dominique non è riuscito a sfruttare il pacchetto tecnico al 100%, ma anche perché era abbastanza distratto dal prendere decisioni sul suo futuro. Se la moto oggi è così anche merito suo. È stato un lavoro di gruppo
”.
Gli ingredienti fondamentali del resto sono stati tre: “Cuore, passione e un ottimo spirito di squadra”. Ora però è tempo di lavorare dietro le quinte, dopo aver chiuso con un ottimo quarto posto a Valencia: “Questo servirà di motivazione a tutti. È quasi un peccato che ora finisca il campionato. Faremo di tutto per essere pronti in Qatar il prossimo anno. Per ora ci diamo un bell’8. Stefano ha dimostrato assolutamente di meritarsi il meglio per il prossimo anno e faremo il massimo per poterlo mettere nella condizione giusta di esprimere il suo grande talento. Grazie a Giovanni Cuzari, che ha creduto in me per questo incarico e soprattutto anche per aver insistito in questo progetto che nasce da un suo sogno e dall’amicizia con il papà di Giovanni Castiglioni. È stata la mente che ci ha creduto e ha voluto riportare questo marchio in questo mondo. Tanto di cappello per questa sua follia!” Nel 2020 arriva Simone Corsi per una coppia tutta italiana: "Simone ha già fatto un test con noi quest’anno a Misano e ci ha mostrato in quella giornata il suo potenziale e la sua grande sensibilità sulla moto. cosa che per noi, soprattutto in vista del futuro, è molto importante. Abbiamo solo due piloti in pista e devono essere i migliori. Lui ha tanta esperienza e penso che i piloti possano andare d’accordo, imparare l’uno dall’altro. Inoltre è un poliziotto e alla base c’è anche un progetto etico”.

Subito dopo abbiamo incontrato anche Manzi, che ha raccontato così il suo 2019: “È stato molto difficile all’inizio, poi ho avuto un infortunio subito alla seconda gara. Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo sempre lavorato e ci abbiamo sempre creduto. Il finale è stato in crescendo e a Valencia abbiamo sfiorato il podio”.

Quando pensi sia arrivata la svolta?
Dopo la caduta di Barcellona. Ci ho ragionato, venivo da qualche caduta e ho lavorato tanto anche su questo. Da lì è cominciato il nostro progresso, anche se dati alla mano magari non si è visto subito.

A Valencia hai ottenuto il terzo posto nelle qualifiche, come commenti questo risultato?
È stata la mia prima prima fila. È stato molto emozionante! Quando è finito il turno e ho visto il mio nome al terzo posto sui tabellone quasi non ci credevo.

Come descrivi la tua moto?
Il punto positivo, che ho sfruttato molto, è la sua percorrenza in curva. Ha una buona stabilità. Il punto negativo è l’ultima parte della frenata, quando entro in curva, e su questo ci stiamo lavorando.

Nel 2020 continuerai a lavorare a questo progetto…
La continuità è un punto a favore, e finora nella mia carriera questa non ce l’ho mai avuta. Spero non sia un partire di nuovo da zero nei primi test, ma da una buona base e poi vediamo come va. Punto a continuare su questa onda. Vista la difficoltà a inizio anno mi ritengo soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto, anche se in campionato non abbiamo chiuso in una buona posizione. Secondo me dobbiamo essere contenti, sia io sia il team, abbiamo dimostrato che sappiamo lavorare e abbiamo fatto bene.

Che consigli ti ha dato la VR46 Riders Academy a inizio anno?
Sono veramente contento con loro. Abbiamo rinnovato ancora, mi danno molto supporto, hanno sempre creduto in me. Il loro consiglio era quello di lavorare. Sapevamo che questa era una sfida impegnativa, possiamo solo che essere contenti.

E che consiglio daresti tu a Simone, il tuo futuro compagno di squadra?
Di impegnarsi da subito in questo nuovo progetto.

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