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MotoGP interviste - Stigefelt: “Quartararo carismatico, Morbidelli pensa di più”

Il team Petronas Yamaha SRT è la sorpresa della MotoGP 2020, grazie alle grandi prestazioni di Fabio Quartararo. Abbiamo intervistato il team manager Johan Stigefelt che ci ha svelato come ha "scoperto" il giovane pilota francese
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Un progetto ambizioso
Il grande protagonista del Gran Premio di Misano è stato Fabio Quartararo, pilota del team Petronas SRT, che ha concluso il GP con un'ottima seconda posizione, battuto sul filo di lana solo da un grande Marc Marquez. In Romagna la nostra Serena Zunino ha potuto intervistare il direttore del team Johan Stigefelt, che le ha raccontanto di come ha fatto a "scoprire" Quartarararo, di cosa si aspetta da Franco Morbidelli e degli impegni del prossimo futuro.

Da quest'anno siete in MotoGP, come puoi descrivere questa vostra prima stagione?
Ne siamo tutti sorpresi! Ci ha sorpreso cosa abbiamo ottenuto e come l’abbiamo ottenuto. Sia perché per noi si è trattato subito di una grande sfida e poi secondariamente per i buoni risultati che stiamo ottenendo in pista, soprattutto con Fabio Quartararo che è molto veloce. Tutto ha funzionato davvero bene con lui e con Yamaha, e siamo veramente molto felici di tutto. Finora abbiamo conquistato quattro podi in MotoGP, speriamo di conquistarne altri, e chissà magari anche una vittoria. Non siamo così lontani, a Silverstone aveva un grande passo ma ha commesso un errore ed è caduto alla prima curva, se tutto funziona e tutto sarà al suo posto, potremmo raccogliere la prima vittoria già quest’anno.

Qual è il vostro obiettivo nelle ultime gare restanti?
Andare a podio tutte le volte che ci è possibile con Fabio, e con Franco (Morbidelli) fare quello step successivo di cui ha bisogno. Ha ottenuto finora quattro top 5, ma ha il potenziale per fare quel miglioramento successivo. Deve però modificare ancora un po’ il suo stile di guida per la Yamaha, dopo aver guidato la Honda, e quindi far lavorare meglio le gomme.

Quali sono le differenze principali tra Fabio e Franco?
Fabio è molto aperto, giocoso, è giovane ed è molto carismatico. Quando sale in moto si trasforma. Franky è molto più tranquillo come persona, pensa di più, analizza tutto, studia molto i dati. Sono molto diversi. E questo si nota anche dai loro profili social!

Come mai avevate deciso di puntare su Quartararo lo scorso anno?
È stata una scommessa prenderlo, ma alla fine neanche tanto. Io lo guardavo da tempo, dalla Moto3 dove era già veloce. Sapevo che aveva un grande talento e lo scorso anno in Moto2 ha lavorato molto bene. In una gara abbiamo cambiato la nostra strategia su quale pilota prendere e a quel punto abbiamo detto: “Prendiamolo perché sta arrivando!” Aveva svolto una grande prestazione a Barcellona, aveva lottato per la vittoria ad Assen e proprio lì l’abbiamo contattato per la prima volta. L’accordo è stato molto veloce e neanche lui pensava di arrivare in MotoGP quest’anno, non se l’aspettava. Lui è stato fortunato a essere contattato da noi, e noi siamo stati fortunati ad averlo nel nostro team.

Siete presenti in tutte e tre le classi, il progetto è dei più ambiziosi.
In Moto3 e in Moto2 stiamo svolgendo un grande lavoro. Quest’anno nella classe minore abbiamo John (McPhee, ndr) che ogni gara che passa migliora molto (proprio a Misano ha chiuso al secondo posto), e Sasaki e l’obiettivo è andare a podio quante più volte possibile. John resterà con noi anche nel 2020 e lì punteremo al titolo iridato. Il secondo pilota non sappiamo ancora chi sarà.
In Moto2 abbiamo puntato su Xavi Vierge, è un fortissimo pilota. In MotoGP continueremo a sviluppare per il team ufficiale, proveremo a fare del nostro meglio e chissà dove arriveremo.

Avevo letto che eravate interessati anche a Luca Marini…
Sì, è un pilota forte. Abbiamo parlato con lui e con il suo entourage, ma alla fine ha deciso di restare nel team VR46.

Con Franco parteciperete alla 8 Ore di Sepang, a dicembre, cosa vi aspettate?
Questo è un progetto che non vedrà coinvolto direttamente questo team, ma si tratta più di una collaborazione con il Sepang International Circuit. Io non sono coinvolto, ma penso che sia un progetto divertente e interessante. Gli auguro il meglio, di vincere.

Tanti progetti e ora avete anche una linea di prodotti tecnici Petronas Durance, cosa ci racconti?
All’inizio del 2018, quando correvamo solo in Moto3 e in Moto2, è iniziata la collaborazione con Arexons. Il prodotto è stato pensato principalmente per noi, per soddisfare le nostre esigenze. È stato modificato apposta e infatti è omologato per Yamaha. La buona parte della collaborazione è stato dare feedback ad Arexons sui prodotti che volevamo avere o migliorare quelli già esistenti. In particolare mi concentro su un prodotto, molto importante per il team, ovvero quello Chain Grase (Grasso Catene). Grazie a questa collaborazione abbiamo trovato il miglior prodotto per le nostre catene, in tutte e tre le classi. Ma usiamo molto anche il Bike Degreaser (detergente moto) e il Brakes and Chains Cleaner (pulitore freni e catene). Il primo è efficace nel rimuovere sporchi difficili, come olio, grasso, fango e benzina. Il secondo rimuove ogni tipo di incrostazione, ma, cosa importante, non danneggia le guarnizioni.

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