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Intervista esclusiva, Romano Fenati: “Il 2018 un anno di svolta per me”

Moto3 news – In Austria Romano Fenati è tornato alla vittoria dopo un digiuno di quasi due anni e i fattacci del 2018. In occasione del Gran Premio d’Inghilterra abbiamo potuto fare una chiacchierata con lui, che ci ha raccontato il suo passato, il suo presente e il suo futuro, anche fuori dal mondo delle gare
La rinascita di Romano
Romano Fenati tra il 2014 e il 2017 è stato uno dei piloti italiani più forti della Moto3, ma il 2018 si è concluso a Misano con una squalifica per la "manata" data in rettilineo al comando del freno anteriore di Stefani Manzi, ultimo atto di un duello tra i due decisamente sopra le righe. Per l'ascolano allora ci fu una condanna mediatica e social che mise a rischio la sua carriera, ora Romano ha imparato dai suoi errori, è tornato in pista sempre con le stesso team (Snipers) e lavora a testa bassa: in Austria è così tornato alla vittoria. In occasione del Gran Premio di Silverstone la nostra Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con lui, ecco cosa le ha raccontato.

In Austria sei tornato alla vittoria, com’è andata?
È stata una cosa bellissima conquistare prima la pole position e poi la vittoria, su una pista dove non eravamo mai andati forti. È stato un risultato positivo sotto vari punti di vista. Questa era una pista dove “tenere botta”, non eravamo affatto sicuri di vincere. Siamo tornati alla vittoria dopo quasi due anni dall’ultima in Giappone, e dopo tutto quello che è successo. È stato importante per ripagare la squadra della fiducia. Era una sensazione già provata, ero a mio agio. È stato bello tornare a riviverla.

Che bilancio fai di questo 2019?
Positivo, siamo sempre stati molto veloce, anche se a livello di risultati è stato un po’ negativo, però c'è stata una crescita costante.

Cosa ti aspetti da questa seconda parte di stagione?
Di ottenere risultati importanti e di entrare nella lotta per il campionato. Nell’arco degli anni siamo andati forti un po’ ovunque. Sicuramente una pista a nostro vantaggio potrebbe essere quella di Phillip Island, come anche Aragon e Misano.

Cosa c’è nel tuo futuro?
Diversi progetti, ma in questo momento è tutto complicato. Io vorrei andare in Moto2, però dal prossimo anno ci sono meno posti liberi e questo rende tutto più difficile. Rimango concentrato sull’obiettivo di salire di categoria, anche se l’obiettivo principale è la MotoGP. Mi risulterebbe stretto restare un altro anno in Moto3.

Come definiresti il 2018?
Avevo fatto una buona crescita in Moto2. Per il resto quella stagione nella mia carriera è stata una svolta. È stato fondamentale tornare in questo team, con persone praticamente di famiglia. Quest’anno mi sento cresciuto.

Ora che arriviamo a Misano hai paura dei fischi?
No, no. Vorrei tener conto solo delle critiche costruttive. Ma la cosa essenziale è che oggi sono in pace con me stesso.

Lo scorso anno avevi detto di voler lasciare il Motomondiale e di dedicarti al negozio di famiglia, cosa ti ha fatto cambiare idea?
Ci ho pensato davvero, ma l’emozione che si prova quando si è in griglia non la provi in nessun’altra occasione. È quella che ti manca, non il fatto di andare in moto. Quella sensazione ogni volta mi dà dieci anni di vita.

Il ritiro ti spaventa?
No, non mi fa paura. Non si potrà correre per sempre. Questa è la mia storia, sono arrivato fino a qui, poi inizierà un altro capitolo. Molti piloti non riescono a vedere la vita oltre le gare, invece io vedo la vita anche con le gare. Secondo me si possono fare altre mille cose, ed è bello così.

Chi è Romano Fenati oggi?
Lo stesso ragazzo degli anni passati. Con un po’ più di esperienza e più cresciuto. Sono sereno, tranquillo e sorridente.
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