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8 ore di Suzuka: Rea cade all'ultimo minuto e regala la vittoria a Yamaha

Il Cannibale scivola sulla macchia d'olio lasciata dalla Suzuki Sert, mentre era al comando della gara con un giro solo da completare. La casa di Iwata centra così il quinto successo consecutivo con Nakasuga, Lowes e van der Mark. Continua la maledizione per Honda, che manca l'appuntamento con la vittoria dal 2014. Guarnoni, Nigon e David Checa si laureano campioni del mondo endurance 2019 con la Kawasaki Src.
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SuperBike
La Yamaha fa sua per la quinta volta consecutiva la 8 ore di Suzuka, ma la manita del team factory è uno schiaffo in faccia a Jonathan Rea, caduto quando mancavano due minuti al termine. Il quattro volte campione del mondo superbike era al comando nel penultimo passaggio prima della bandiera a scacchi, ma è scivolato sulla macchia d'olio lasciata in pista dalla Suzuki del team Sert, che a sua volta aveva rotto il motore a meno di cinque minuti dal termine, regalando il mondiale Endurance alla Kawasaki Src.

Se la fortuna è cieca...
La beffa è atroce per il Cannibale, rimasto a bocca asciutta sul più bello, condannato dalla sfortuna. Rea aveva condotto una gara perfetta e ogni volta che era salito in sella alla Kawasaki lasciata libera da Leon Haslam era riuscito a fare la differenza, recuperando in ben due stint diversi oltre dieci secondi di svantaggio sulla Honda Hrc. In entrambe le occasioni Johnny aveva dimostrato una superiorità schiacciante ed era riuscito a riportare la Kawasaki davanti a tutti. La caduta di Rea aveva poi indotto i commissari a esporre la bandiera rossa per la situazione di pericolo determinata dall'olio in pista, ma anche se la classifica era stata stilata tenendo conto dei passaggi al giro precedente, Johnny non era stato incluso perché non era riuscito a portare ai box la Kawasaki numero 10 protagonista della sfortunata caduta.

Tre team nettamente superiori
La gara fino a quel punto era stata molto combattuta e i tre team più importanti si erano scambiati le posizioni in diversi momenti, lasciando distacchi contenuti e incertezza al massimo fino alla fine. A un'ora dal termine aveva iniziato anche a piovere: a quel punto Alex Lowes era riuscito a sorpassare Takahashi, conquistando la seconda piazza e relegando la Honda del giapponese e di Bradl al terzo posto.
Il trionfo del team Yamaha Factory è totale: grazie al quinto successo consecutivo Nakasuga raggiunge Toru Ukawa in testa alla classifica dei piloti più vincenti di sempre, per Alex Lowes e Michael van der Mark è la vittoria numero tre.

Honda non mette le ali
Esce sconfitta dalla disputa Hrc, che nonostante l'impegno ufficiale, lo sponsor Red Bull e una CBR-RR profondamente rivisitata non va oltre il secondo posto. La Casa Alata non riesce nemmeno quest'anno a fare sua una delle gare più importanti per la propria dirigenza: un digiuno che continua dal 2014 e che suona ormai come una maledizione. Il terzo gradino del podio viene occupato dall'altra Honda, quella del team Fcc Tsr guidata da Hook, Foray e Di Meglio. Grandi festeggiamenti anche per Guarnoni, David Checa e Nigon, che dopo una caduta nelle fasi iniziali della 8 ore aveva rischiato di compromettere la conquista del titolo, arrivato poi comunque in casa Src Kawasaki grazie a una caparbia rimonta e alla rottura del motore per la Suzuki Sert.

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