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Promossi&Bocciati: Marquez si gode le vacanze, Ducati agli esami di riparazione

Il campione del mondo vince la quinta gara stagionale e prende il largo in classifica con 58 punti su Dovizioso. Le Ducati soffrono anche il ritorno di Yamaha e i piloti di Dall'Igna invocano novità per potere battere gli avversari. Rossi più lento di 20 secondi rispetto all'anno scorso, ma pure Vinales non ha migliorato rispetto al 2018 nonostante il secondo posto
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MotoGP
Marc Marquez cala la manita di vittorie sul mondiale e prende il largo in classifica alla pausa campionato. Per gli avversari lo stop servirà a riflettere su come provare a rendere la seconda parte della stagione meno amara, perché la Ducati si scopre in stallo e la Yamaha è tutt'ora un rebus. La MotoGP adesso va in vacanza, mentre Guido Sassi ci racconta i Promossi&Bocciati del GP di Germania.

Se piangi, se ridi
Si sapeva che battere Marquez al Sachsenring sarebbe stata una missione quasi impossibile, ma nell’arrivo a braccia incrociate di Marc sotto la bandiera a scacchi c’è tutta l’essenza di un dominio consistente quanto i 58 punti di vantaggio su Dovizioso in campionato. Il 93 è il migliore della gara e di tutta la prima parte del campionato con ampio margine: 5 vittorie conquistate per lo spagnolo, meglio di tutti i suoi avversari messi insieme, che si sono fermati a 4.
Se il vincitore è uno solo, gli sconfitti sono parecchi, ma la situazione è più difficile da accettare soprattutto in Ducati, dove le vittorie sono una in meno rispetto all’anno scorso e la competitività della Desmosedici viene messa in discussione innanzitutto dai propri piloti. Sicuramente Assen e Sachsenring sono piste che non hanno mai fatto particolarmente felice la Rossa di Borgo Panigale: a guardare semplicemente i punti presi il raccolto non è da buttare, ma la preoccupazione del team italiano è già rivolta alla ripresa delle ostilità. Nel 2018 Repubblica Ceca e Austria avevano regalato due belle vittorie a dall’Igna, mentre la prospettiva per questa stagione appare meno rosea.

Oscar del sorpasso
Petrucci vince il premio della manovra più significativa in una domenica non esaltante sotto l’aspetto dello spettacolo: sono paradossalmente proprio lui e Dovizioso a regalare qualche emozione nel toboga tedesco. I due si sono sorpassati più di una volta alla curva 1, ma al penultimo giro Danilo ha sferrato l’attacco decisivo alla 12, in fondo alla discesa della Waterfall. Manovra decisa e precisa: a ragion veduta il rinnovo contrattuale sembra avere fatto bene a Petrux, libero di battagliare e di battere per la terza volta nelle ultime quattro gare il compagno di squadra. Ora Andrea precede di soli 6 punti in classifica il ternano, che nella seconda parte del campionato si sentirà ancora più motivato a cercare sempre il massimo risultato possibile.

Data check
Marquez sabato ha polverizzato la pole dell’anno precedente: 1’20”195, sei decimi meglio del 2018 e anche in gara il suo giro veloce è stato più rapido di 0.4 secondi rispetto all'anno precedente. I record sul giro sono già caduti quest’anno in ben 5 piste su 9, che diventano 5 su 7 se si escludono Argentina e Texas, tracciati dove non si prova mai durante la stagione. Le prestazioni in assoluto stanno crescendo esponenzialmente e chi non migliora rimane indietro. Il tema vale per Ducati, che forse ha raggiunto una soglia difficile da superare, e ancora di più per Yamaha, o meglio, per Rossi. Il Dottore al Sachsenring è andato addirittura 20 secondi più piano che l’anno scorso, ma pure Vinales non ha incantato e il suo secondo posto finale è arrivato in realtà con un tempo di 4 secondi più lento rispetto al 2018. Una spiegazione si può forse trovare negli pneumatici: Michelin ha realizzato coperture molto valide in termini di picco di prestazione, ma far funzionare le gomme lungo l’intero arco della gara è un rebus molto difficile da decifrare. L’unico che ci riesce sempre - guarda caso- è Marquez. Per quanto riguarda Yamaha la moto nuova non arriverà a Brno: ci saranno solo alcune evoluzioni.

Meditate gente
Gioco estivo: togliere Marquez dalla classifica e vedere come cambierebbe il campionato. Rossi, Rins, Dovizioso, Quartararo e Vinales si troverebbero tutti con una vittoria in più. Al di là del fatto che Honda sarebbe a zero successi e Yamaha a quota quattro, ci troveremmo con un mondiale MotoGP comunque molto equilibrato: tutti i protagonisti ne verrebbero fuori con qualche punto in più, ma Dovizioso che ora è secondo non avrebbe chissà quale margine sui suoi avversari e la Ducati nel complesso sarebbe la Casa a trarne meno vantaggio. Divide et impera: come se non bastasse la superiorità mostrata in pista, Marquez riesce a giocare anche sul piano della pura gestione nei confronti degli altri piloti, scegliendo di volta in volta su chi fare la gara. Al rientro dalla pausa estiva gli avversari del 93 dovranno essere più veloci e avere anche una migliore strategia, per mantenere qualche chance di portare il campionato a un epilogo il più possibile differito verso il finale di stagione.

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