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Prova e-mtb - Husqvarna MC7: l'enduro alla "svedese"

Linee accattivanti, batteria a lunga durata e sicurezza alla guida per questa e-bike tuttofare dedicata agli amanti dei lunghi giri in montagna
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Green Planet
La MC7 fa parte della gamma Mountain Cross, la famiglia della casa svedese che annovera i modelli cosiddetti “all mountain” con escursione da 150 mm davanti e dietro. Partendo dall’alto, è la seconda della gamma su una linea che annovera 4 allestimenti differenti. Tra le caratteristiche principali, l’insolita batteria Simplo da 630 Wh che promette un’autonomia mediamente superiore del 20% rispetto a quelle standard da 503 Wh.



Telaio in alluminio
Il  telaio è rigorosamente in alluminio ed è caratterizzato da linee “forti”, col motore volutamente lasciato in bella vista, quasi a volere sottolineare l’origine "motociclistica" di questa e-bike. Il cuore è un’unità Shimano Steps E8000 coi tre consueti livelli di assistenza: Eco per chi vuole risparmiare la batteria e per i più allenati, Trail buono per farci un po' di tutto e Boost per i meno allenati o per le salite più dure, tutti personalizzabili con smartphone tramite app.
A sinistra il display che visualizza lo stato di carica della batteria e la tipologia di assistenza alla guida; a destra, la trasmissione con cambio a 11 rapporti Shimano SLX.
Allestimento di qualità
E sempre della giapponese Shimano, troviamo i freni BR-MT520 a quattro pistoncini, con tecnologia IceTech per migliorare il raffreddamento dei dischi (203 mm all'anteriore, 180 mm al posteriore) nelle discese più estreme e la trasmissione con cambio a 11 velocità SLX.
A sinistra, l'utilissima slitta per proteggere il motore dagli urti in fuoristrada; a destra, il pulsante on/off sul top tube, in posizione facile da raggiungere. 
Tanta trazione
Capitolo gomme, un tema sempre “spinoso” su questo tipo di e-bike: la Husky monta delle 27,5+ non “estreme” ossia da 2,6” al posto delle più comuni 2,8”. Risultato: una migliore precisione di guida in discesa a fronte di una perdita irrisoria di trazione in salita. Le sospensioni fanno affidamento alle ultra collaudate Fox Float, con forcella con steli da 34 mm accoppiata a un mono con i consueti tre livelli di assistenza alla pedalata (Firm per la pedalata su strada, trail per affrontare sentieri poco impegnativi e open che sblocca completamente l'ammo per affrontare anche le discese più scassate). Il prezzo  parte dai 4.399 euro del modello base MC5, per arrivare fino ai 6.199 euro della versione top di gamma, la MC8. Nel mezzo la MC 7 del confronto e la MC6 offerta a 4.899 euro. Prezzi in assoluto non contenuti, ma allineati a quelli delle concorrenti. 
Davanti troviamo un disco da 203 mm di diametro accoppiato a un posteriore da 180 mm; a destra, il pomello che permette di regolare la compressione della forcella Fox Float da 150 mm di escursione. 

Come va
Grazie a un angolo sella di ben 76° e a un interasse abbondante, questa e-bike si “arrampica” molto bene, col pilota ben posizionato in posizione centrale. Ma è in discesa che dà il meglio di sè, grazie alle sospensioni generosamente dimensionate: la bici è estremamente stabile, anche sui percorsi più impervi e questo aiuta anche i piloti meno esperti.



Non è agile, ma...
In assoluto non è una bici “agile”: “in ordine di marcia”, ossia coi pedali montati, sfiora i 25 kg, ma proprio il peso elevato la trasforma in un’autentica schiacciasassi: lasciatela correre e lei mangerà di tutto. E poi ci sono le gomme di serie, delle “plus” non estreme (diciamo così) che assicurano tantissima trazione in salita e compostezza e rigore di guida in discesa



Aggiornamento 23 giugno 2019, durata batteria
Oggi abbiamo percorso un giro di circa 37 km e 1260 m di dislivello in poco più di due ore e mezza per testare la durata della batteria da 630 Wh. Chi scrive pesa circa 74 kg (84 kg considerando zainetto con sacca idrica, abbigliamento, casco, scarpe e protezioni) e il giro, tutto in fuoristrada, prevedeva cinque salite (su sterrato) e altrettanto discese in stile enduro, quindi anche abbastanza “scassate”. Durante la guida non abbiamo certo risparmiato la batteria, utilizzando quasi sempre la modalità intermedia di assistenza alla guida, ossia la Trail, “pestando” per bene sui pedali, con una velocità media di salità sempre attorno ai 18 km/; modalità Boost non pervenuta, nel senso mai utilizzata. Ebbene alla fine del giro restavano ancora due tacche piene (su cinque), il che lascia presumere, sulla base dei chilometri e del dislivello effettuati prima, un’autonomia “vera” tra i 50 e i 60 km, con un dislivello attorno ai 1600 m. Un risultato niente male, considerato il peso della bici non certo contenuto e il fatto che la modalità "Eco", quella che fa risparmiare energia, è stata volutamente utilizzata molto poco, per mettere alla frusta la batteria.  Un risultato che permette di affrontare senza troppi patemi anche i lunghi giri pedalati in montagna con tanto dislivello.

A sinistra, i due GPS Garmin che hanno tenuto "memoria" di km e dislivelli effettuati; a destra, il display con le due tacche residue (su cinque).

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