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MotoGP Le Mans - Promossi&Bocciati: Marquez incorna le Ducati, Yamaha studia per guarire, Lorenzo si fa attendere

Il campione del mondo ha la meglio su Dovizioso, Petrucci, Miller. La Honda vola in accelerazione ma solo nelle sue mani, Jorge continua a faticare. Yamaha prova a guarire e spera nel talento di Quartararo per trovare nuove cure
L'extraterrestre è atterrato a Le Mans e ha piazzato un colpo pesante per il morale degli avversari. Tre Ducati non bastano a fermare Marquez, Lorenzo stenta e Quartararo fa sbiadire il ricordo di uno Zarco intristito: Guido Sassi ci racconta Promossi & Bocciati del quinto gp stagionale.

Se piangi, se ridi
In Francia Marquez ha conquistato la vittoria numero 47 in MotoGP, il che lo porta a eguagliare Jorge Lorenzo come spagnolo più vincente di sempre. Eppure di Marc più dei numeri colpiscono la reattività fisica e mentale. Non può che essere lui il miglior pilota di Le Mans: in prova ha fatto vedere le solite resurrezioni dall'asfalto, cadute recuperate con la moto già a terra. Nel gp è stato il migliore al via e ha avuto la velocità di capire subito che gara serviva: il 93 ha resistito immediatamente a Petrucci, poi a Miller, infine a Dovizioso. Tre Ducati diverse non hanno trovato il modo di metterlo davvero sotto pressione. O meglio, lo hanno messo sotto pressione ed è esattamente quello che fa rendere al meglio il campione spagnolo. Magic Marc ha fatto il toro loco e ha incornato le Rosse di Borgo Panigale.
Continuano a piangere invece i tre “migranti”: Lorenzo, Zarco e Iannone non trovano il bandolo della matassa da quando hanno cambiato marca. Per Jorge segnali incoraggianti in prova, ma se l'undicesimo posto conquistato in gara è il miglior risultato in Honda, il processo di adattamento va troppo a rilento. È andata anche peggio al francese, che deve scusarsi per un debrief istantaneo e brutale quanto un flusso di coscienza, ma che nonostante la sincerità nel giudicare la propria moto non ottiene nulla se non una dura reprimenda dal capo delle operazioni. Anche per Johann il tredicesimo posto in gara è quanto di meglio raccolto fino ad ora, purtroppo però a 27 secondi dal compagno di team. Pol Espargaro è stato autore proprio a Le Mans del miglior risultato di sempre sull'asciutto per gli austriaci. Infine Iannone, ritiratosi per il dolore alla caviglia. Al pilota italiano non mancano solo i risultati, ma anche i chilometri necessari a fare progressi sulla RS-GP.

Oscar del sorpasso
Premio ex aequo a Miller e Marquez: stessa curva, la chicane Dunlop, giri diversi e favore reso dal 93 all'australiano che lo aveva passato in precedenza. Ma non finisce in un botta e risposta: quando il sette volte campione del mondo replica non ha vita facile. Il pilota Pramac prima resiste, poi si affianca nonostante sia sul lato interno, fuori traiettoria ideale per scendere a La Chapelle. Eppure Jack non si fa pregare, butta dentro la propria Desmosedici in discesa come fosse una Moto2 e ripassa Marc. Il pilota di Campinoti va largo quel tanto da permettere l'incrocio allo spagnolo, ma regala spettacolo e una speranza – per quanto effimera- al popolo Ducati.

Data check
2 giri più veloci, 1 pole position, zero cadute, 2048 chilometri percorsi in prova che lo fanno il quarto pilota più attivo della MotoGP. Il tutto ha fruttato finora a Fabio Quartararo 25 punti: non moltissimi in assoluto ma abbastanza per essere di gran lunga il miglior rookie sulla griglia, considerando che Bagnaia ne ha 9, Mir e Oliveira 8. El Diablo è il debuttante più concreto dai tempi di Zarco, e sembra avere sostituito il connazionale anche nelle prospettive di carriera. Un settimo posto come miglior risultato a questo punto va anche stretto a Quartararo: se il francesino riuscirà a mettere insieme tutti gli sprazzi di talento insieme a un po' di fortuna, il podio non è lontano. Valentino Rossi con la consueta umiltà dei campioni ha detto che in Yamaha bisogna guardare a quello che fa il pilota di Zeelenberg e capire perché è così veloce. È presto per dire se il Dottore ha trovato un nuovo assistente nel cercare la cura per guarire la M1, ma intanto a Iwata hanno guadagnato un pilota che sembra l'opposto dell'umorale Vinales. Chapeau.

Meditate gente
Due vittorie in due anni hanno trasformato il Mugello nella roccaforte Ducati, almeno nell'immaginario degli appassionati. Ma prima di allora la Desmosedici non aveva mai vinto in Toscana, pista complessa dove non basta il motore, che pure è importante sul rettilineo più lungo del mondiale. Quest'anno Marquez è arrivato secondo per un soffio in Qatar, e a Le Mans la sua Honda in accelerazione andava via sia a Miller che a Petrucci. Il “guastafeste” prepara il colpo gobbo in casa del nemico; c'è da sperare che nei test della settimana scorsa Dall'Igna abbia piazzato qualche nuova diavoleria sulla moto del tester Pirro...
 

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