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Suzuki, arriva una Supermono giapponese?

Suzuki: dopo le due V-Strom in fase di test avvistate in giro per l’Italia, arriva dal web notizia di nuovi brevetti relativi ad un inedito motore monocilindrico. L’idea è molto simile a quella sfruttata da Ducati nel lontano 1993 con la Supermono, ma l’utilizzo per Suzuki potrebbe essere un altro
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Supermono made in Japan
Quando, pochi giorni fa, avevamo visto le immagini spia ritraenti due modelli Suzuki in fase di test, alcuni inguaribili nostalgici avevano ipotizzato - o perlomeno sperato - il ritorno della mitica DR Big. Considerata la scarsa luce da terra e, sopratutto, constatata la presenza di un motore a due cilindri, il sogno romantico s’era tuttavia infranto ancor prima di prendere forma. Ma la speranza, come si dice, è sempre l’ultima a morire e, guardando ai brevetti appena depositati da Suzuki, crederci ancora non è follia. La Casa di Hamamatsu ha infatti recentemente firmato alcuni bozzetti ritraenti un “supermono” molto simile a quello equipaggiato dall’omonima Ducati nel 1993, quello cioè derivato dal desmo a quattro valvole della 888 Corsa ma con un cilindro in meno, quello verticale. L’idea di Suzuki parrebbe molto simile: i brevetti mostrano infatti un’unità con distribuzione monoalbero in testa (SOHC) con un cilindro verticale (o quasi) ed un altro, “fasullo”, posto orizzontalmente per meglio equilibrare l’intero motore.  Una configurazione quindi opposta ma molto simile a quella scelta da Ducati oltre 25 anni fa. False speranze? Non non è detto: vero è che, qualora davvero dovesse tradursi in realtà, una simile configurazione del motore farebbe ragionevolmente pensare ad una moto sportiva e dall’indole corsaiola, piuttosto che a una tutto fare del genere DR Big, ma l’ipotesi di un monocilindrico - magari con distribuzione a doppio albero a camme in testa (DOHC) come quello visto nel 2017 e mai prodotto - potrebbe essere la soluzione giusta per dare nuova vita alla DR del prossimo futuro. Sperarci non costa nulla: staremo a vedere!

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