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MotoGP interviste - Pernat: “Ducati la migliore. Valentino Rossi un animale da gara”

Dopo il primo GP della stagione abbiamo fatto una chiacchierata con Carlo Pernat, che si è detto poco convinto del ricorso contro Ducati e della MotoE, mentre vede ancora una 2019 caratterizzato dalla sfida Marquez-Dovizioso. Agli altri, Valentino Rossi compreso, tocca ancora inseguire
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“La MotoE? Una bestemmia sportiva”
Il Campionato della MotoGP è partito tra le polemiche da Losail, "galeotta" fu l'appendice aerodinamica della Ducati Desmosedici portata alla vittoria da Andrea Dovizioso. Di questo e di tanto altro la nostra Serena Zunino ha parlato con Carlo Pernat, uno dei personaggi più carismatici del circus, che si è detto contrario ai modi e alla logica che sta sotto al ricorso presentato da Aprilia, KTM, Honda e Suzuki.

Parliamo di Ducati...
Ducati ha una grande forza, che è quella di avere l’ingegnere Gigi Dall’Igna. Lo conosco bene, l’avevamo assunto nel ’92 in Aprilia. Nasce come assistente di Witteveen e ha imparato il suo metodo di lavoro, più tedesco che italiano. È molto bravo. Lui combatte i giapponesi non nel campo motoristico, ma nel campo dell’aerodinamica dove evidentemente gli altri erano indietro.

Quale pensa che sarà il risultato della corte d’appello?
Penso che la gara verrà omologata al 100%. Dall’Igna non è uno sprovveduto, se ha fatto quello che ha fatto è perché aveva un ok dalla parte tecnica dell’organizzazione. Io sono uno sportivo puro, non vorrei che andassimo verso la direzione della Formula 1 fatta di mozioni e politica... sarebbe una cosa assurda. Questo reclamo, questo modo di fare non lo condivido. Ne avrei discusso in MSMA (l'associazione che riunisce i costruttori ndr). Ci devono essere dei regolamenti chiari, e non fumosi. Non vorrei che diventasse una cosa politica. Il nostro mondo non è questo.

Come valuta il richiamo di Honda?
Credo che tutto sia partito da Aprilia, da Massimo Rivola. Credo che le case che stanno inseguendo non riescono a fare quello che fa Dall’Igna, o per lo meno che abbiano bisogno di tempo. È sempre meglio organizzarsi prima. Comunque non credo che Ducati ci guadagni tanto con quell’appendice.

Gigi Dall’Igna ha risposto puntando il dito sulle alette della Honda, definendole pericolose.
Sì, poi si scatena una guerra politica e questo è quello che non vogliamo. Questo è un ricorso concettuale che pratico, e se dovessero farlo verrà respinto.

Altro problema: dopo l’incendio del paddock di Jerez che succederà al campionato MotoE?
Ora ci sono problemi grossi. È un danno grave, chi paga? Gli investimenti fatti da Enel, dalle case sono enormi. E sono investimenti che dovrebbero durare nel tempo. Quanto accaduto inciderà su questo 2019, i materiali non ci sono più. Penso che rimettere in pista tutto non sarà facile. Il progetto non sarà abbandonato, lo vogliono tutti e andrà avanti. Quest’anno secondo me rischia di saltare, si parla di giugno ma sono ottimisti. Ci vuole tempo per rimettere a posto tutto, anche se Dorna farà di tutto per farlo partire.

Quanto reputa interessante la MotoE?
Per me non lo è affatto. Io sono della vecchia generazione. La gente va al circuito per sentire il rumore, la potenza, i cavalli e gli stessi piloti devono sentirli. Per me questo campionato è una bestemmia sportiva, sia nelle moto sia nelle auto. Purtroppo il futuro va in quella direzione, ma speriamo che arrivi molto tardi. Secondo me tra 10 anni i mondiali di moto e auto saranno tutti con roba elettrica. Tutti gli investimenti le case li fanno lì. Io non li andrò certo a vedere, la vivo male.

Cosa ci dobbiamo aspettare da questo 2019? Sarà un altro duello Dovizioso-Marquez?
In casa Ducati il fardello grosso ce l’ha Dovizioso, quest’anno deve provare a vincere il mondiale. Lui è un quasi fenomeno, e ora è preparato per vincere. Ducati è rimasta la moto che era, con qualche miglioria, molto bella e pulita. Si guida bene.
Le prime indicazioni da Yamaha invece dicono che questa moto non è ancora a posto. Non è una cosa buona per Valentino Rossi e Maverick Vinales. Rossi la salva perché è un animale di gara. Per avere un quadro preciso bisogna però aspettare le gare di Argentina e Texas, ma al momento sembra che manchi qualcosa.
Honda ha fatto un grande passo in avanti a livello motoristico, non ci stava a prendere tutti quei km/h da Ducati. Quindi quest'anno sarà ancora più difficile per Ducati e Dovizioso.
Lorenzo è in ritardo, nelle prime tre gare perderà tanti punti. Lo vedo fuori dal mondiale. Dopo il Texas potrebbe già essere sotto di 30-35 punti. Gli auguro di no perché mancherebbe un protagonista, ma il duello è tutto tra Dovizioso e Marquez.
La sorpresa è Suzuki con Alex Rins, che ha fatto un grande passo in avanti, grazie anche al lavoro del collaudatore Guintoli. Rins invece è migliorato a livello mentale, è veramente determinato.

Qual è la moto più completa in pista ad oggi?
È Ducati, anche se di poco, ma è ancora un po’ più cattiva e più guidabile delle altre. Honda per il momento riesce a guidarla solo Marquez aggredendola, dobbiamo vedere Lorenzo. Dando dei voti darei un 9 a Ducati, 8,5 a Honda, 8 a Suzuki e 7 a Yamaha. Vediamo poi Aprilia e KTM. Aprilia si è organizzata bene, ha tecnici bravi, un test team con Bradley Smith, si sente odore di sport e di organizzazione quando si entra nel team. L’arrivo di Rivola è stato importante, per Aprilia questo è l’anno zero. KTM invece mi ha un po’ deluso, di mezzi ne ha più di tutti ma per ora li ha spesi male, è indietro un po’ in tutti i campi, dall'elettronica alla ciclistica: Pedrosa lo hanno preso apposta.

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