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Honda CB 650R: linee italiane, tecnica giapponese

La nuova naked media di Honda ha una posizione di guida comoda e un motore quattro cilindri ben trattabile, con tanta grinta agli alti regimi. Su strada è agile e svelta, grazie a un avantreno sempre preciso, mentre la frenata è aggressiva. Curate le finiture, buono il prezzo 
Design italiano
La nuova CB 650R è l’ultima arrivata della famiglia Neo Sports café, basata sulla CB4 Concept vista a EICMA 2015 (e disegnata dal reparto R&D di Honda Italia a Roma). Questa nuova versione rappresenta l’anello di congiunzione tra “le piccole” monocilindriche125/300 e la maxi CB 1000R, prendendo il posto della CB 650F, rispetto alla quale sfoggia un'estetica decisamente più riuscita e numerose migliorie di motore e ciclistica. 


Tecnica pregiata
Il motore quattro cilindri da 649 cm3 è stato rivisto nella curva d’erogazione, per offrire una spinta più corposa ai medi regimi e anche un maggiore allungo. Il limitatore adesso è a 12.000 giri e la potenza massima sale a 95 CV (4 CV in più rispetto alla vecchia F). Risultato ottenuto grazie a nuovi alberi a camme, nuovi pistoni con rapporto di compressione aumentato, nuove candele e nuovi condotti di aspirazione e scarico. Rivisto anche l'airbox che ha due ingressi laterali per l’aria (al posto del classico sistema centrale): secondo Honda, questa soluzione migliora il “respiro” del motore in tutte le situazioni. Nuova anche la frizione assistita con sistema antisaltellamento, che diminuisce lo sforzo sulla leva e mantiene al contempo la ruota posteriore a terra nelle staccate più aggressive: una sicurezza in più che affianca il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control), che impedisce il pattinamento della ruota posteriore in accelerazione.
Elemento distintivo della famiglia Neo Sports Café è il faro con corona di led. Il cruscotto è composto da un bel display LCD compatto che riprende le forme di quello della CB 1000 R
 
Ciclistica rigorosa
A livello ciclistico la modifica più importante riguarda la nuova forcella Showa SFF rovesciata da 41 mm (non regolabile) con funzioni separate per ogni stelo, mentre dietro troviamo un classico monoammortizzatore, regolabile nel precarico su dieci posizioni. Rispetto alla CB 650F cambia la posizione di guida: le pedane sono state leggermente arretrate (3 mm) e rialzate (6 mm), mentre il nuovo manubrio biconico è stato posizionato più avanti (13 mm) e ribassato (8 mm). 
L'impianto frenante ha ora un doppio disco anteriore da 310 mm, con pinze a quattro pistoncini ed attacco radiale. Rivisto anche il telaio, le piastre della zona dove si innesta il forcellone sono forgiate, soluzione che ha consentito un risparmio di peso di circa 2 kg che, sommato ad altre migliorie, fa scendere la lancetta della bilancia a 202 kg, 4 kg in meno rispetto alla vecchia CB. Tanti infine i dettagli "sfiziosi" come il faro circolare con "corona" di Led, i coperchi laterali del motore e della testata verniciati in bronzo e i collettori di scarico "obliqui", che ricordano quelli della mitica CB 400 Four Super Sport. La CB 650R sarà proposta in quattro colorazioni (nero, rosso, grigio e blu) al prezzo di 7.990 euro, che appare sicuramente corretto.
Il quattro cilindri in linea adotta coperchi motore e testata con colorazione bronzo. La forcella è una Showa a steli rovesciati di 41 mm non regolabile
 
Come va
In sella alla CB 650R si sta comodi, il manubrio è alla giusta altezza e offre un buon controllo. Bene anche la posizione delle pedane che permettono di adottare una guida sportiva senza compromettere il comfort: solo chi è sopra il metro e ottantacinque potrà trovare leggermente sacrificata la posizione delle gambe. Il motore è pastoso e tranquillo ai bassi e ai medi regimi, ad andatura normale si “trotterella” senza strappi. Se invece ci si vuole divertire bisogna puntare in alto: la "cattiveria" del quattro cilindri è tutta sopra quota 7.000 giri, dove ci sono CV e coppia in quantità. 

Svelta e maneggevole
Nel misto stretto la naked Honda si è rivelata reattiva e molto agile. La forcella non è regolabile, ma è ottimamente tarata e consente inserimenti rapidi e percorrenze precise e sicure. Buono il lavoro delle gomme Metzeler di primo equipaggiamento, una volta portate in temperatura offrono un grip considerevole anche in condizioni limite. Il freno anteriore ci è parso invece parecchio aggressivo nella fase di attacco: nulla di pericoloso, ma bisogna farci l’abitudine, se si ha poca esperienza potrebbe risultare un po’ difficoltoso da gestire le prime volte. L’impianto è comunque infaticabile: anche se maltrattato con ripetute staccate sulle stradine di montagna, è rimasto sempre efficiente. Ultimo commento relativo all’elettronica: l’ABS fa il suo dovere intervenendo quando davvero necessario, così come il controllo di trazione (disinseribile), che taglia la potenza solo se si esagera davvero.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore 4 cilindri 4 tempi
Cilindrata (cm3) 649
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 95(70)/12000
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 81
Interasse (cm) 145
Lunghezza (cm) 213
Peso (kg) con pieno 202
Pneumatico anteriore 120/70 - 17"
Pneumatico posteriore 180/55 - 17"
Capacità serbatoio (litri) 15,4
Riserva litri nd

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