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Confronto naked sportive, compatte e divertenti

Maxi confronto: KTM 790 Duke vs Suzuki GSX-S 750 vs Yamaha MT-09 SP - Queste tre belle “nude” hanno dimensioni compatte, ciclistiche maneggevoli e motori ben gestibili, insomma tutto quello che serve per divertire su strada
Come sono fatte
ll segmento delle naked di media cilindrata è da sempre uno dei più combattuti ma l'arrivo della 790 Duke gli ha dato uno scossone che ha avuto benefici effetti per il mercato. Le prime a reagire sono state Yamaha con la MT-09 SP, versione “estrema” della naked tre cilindri, e Suzuki con la Yugen, un allesti- mento“cattivo”e ricco di accessori della naked sportiva GSX-S 750.
Due, tre, quattro cilindri
Per quanto riguarda i motori, ogni casa propone una diversa “ricetta”. La KTM sfoggia il nuovo bicilindrico parallelo LC8c di 799 cm3 da 97,6 CV (rilevati alla ruota) con distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro, dotato di due contralberi per smorzare le vibrazioni. La Yamaha monta l’ottimo tre cilindri “crossplane” di 847 cm3 da 104 CV (rilevati alla ruota), mentre la Suzuki resta fedele al suo quattro ci- lindri in linea di 749 cm3 da 102 CV (rilevati alla ruota), utilizzato in pas- sato sulla sportiva GSX-R 750. Quale acquistare tra queste moto? I prezzi sono abbastanza vicini, per cui la scelta dipende solo dai gusti personali. La nuova Duke è la più “estrema” e vanta una completa dotazione elettronica di serie, ma le dimensioni molto (troppo) compatte possano scoraggiare i piloti con un fisico non esatta- mente da fantino. La GSX-S 750 Yugen all’opposto accoglie bene tutte le corporature, ha prestazioni “educate” ma l’elettronica è solo quella indispensabile. Tra le due si pone la Yamaha MT- 09, la più potente del gruppo, con ciclistica di qualità e una buona dotazione elettronica (ma inferiore alla KTM).

KTM 790 Duke
 La 790 Duke è tutta nuova. Leggera (177 kg rilevati) e compatta, ha una ciclistica raffinata e una dotazione elettronica di serie impressionante: acceleratore ride- by-wire, quattro riding mode (rain, street, sport e track), piattaforma inerziale che gestisce ABS cornering, traction control, launch control, cambio elettronico Quickshifter+ (in innesto e scalata) e gestione del freno motore MSR. Costa 9.550 euro.


I Rilevamenti


GSX-S 750 Yugen
Presentata nello scorso marzo a MotoDays Roma, questa versione speciale della GSX-S 750 si riconosce per il ter- minale di scarico, il portatarga e le frecce a LED di SC- Project. Il cupolino sportivo e l’adesivo paraserbatoio arrivano invece dal catalogo accessori originali Suzuki. Immutata la ciclistica e anche il motore quattro cilindri in linea da 749 cm3, derivato da quello della sportiva GSX-R750. Costa 9.290 euro.


I rilevamenti


Yamaha MT-09 SP
Rispetto alla MT-09 standard,la“ricca”SP sfoggia sospensioni di migliore qualità (forcella Kayaba e mono Öhlins completamente regolabili) e una raffinata colorazione“Silver Blu Carbon” analoga a quella della sorellona MT-10 SP. Immutato tutto il resto, a partire dal motore tre cilindri “crossplane” con controllo di trazione su 2 livelli, D-Mode con 3 mappature motore e cambio elettronico (attivo solo in inserimento di marcia). Costa 10.190 euro.


I rilevamenti


Come vanno
Su strada
La diversa posizione di guida è la prima cosa che si nota, montando in sella alle tre naked a confronto. La 790 Duke è compatta e snella come una naked 300, con una posizione di guida raccolta ma tutto sommato ospitale per chi non supera il metro e 75 (oltre ci si trova con le gambe un po’ troppo piegate). La GSX-S è più sportiva, ma non scomoda: si sta col busto piegato verso l’ampio manubrio, le braccia larghe e il peso leggermente caricato sulla ruota anteriore. All’opposto di queste due troviamo la Yamaha: la MT-09 SP sembra una “motardona” fuori misura, si guida a busto eretto con le gambe e le braccia ben distese. Ma è quando si innesta la prima che vengono fuori tre personalità completamente diverse tra loro. La KTM ha un motore incredibile: prontissimo nella risposta da 2.000 giri, sale di giricon una rapidità e un vigore impressionanti, basta sfiorare il gas per scaricare a terra coppia e cavalli in abbondanza, accompagnati da un rumore di scarico entusiasmante. Grazie a peso e dimensioni ridotti, nonché all’assetto rigido, tra le curve sfoggia agilità e maneggevolezza sconosciute alle rivali.


Peccato che manchi la possibilità di intervenire sulla taratura delle sospensioni. La Yamaha è poco meno efficace dell’austriaca. Il suo tre cilindri è sempre un piacere da usare, è fluido da poco più di 2.000 giri e ha un’erogazione piena e vigorosa ai medi regimi, sfoderando una goduriosa “botta di potenza” agli alti. Nel misto la MT-09 è divertentissima: divora le curve con estrema facilità, è rapida nei cambi di direzione e ha una maneggevolezza disarmante. L’efficacia della naked Yamaha è esaltata dal cambio elettronico di serie, dal peso ridotto e dalle sospensioni nettamente superiori alle concorrenti. La Suzuki su strada è la più godibile, anche se ha il motore più “piccolo” come cilindrata. Il suo quattro cilindri spinge bene sin dai regimi più bassi (ma senza la “cattiveria” di KTM e Yamaha) e allunga regolare fino a 10.000 giri: in questo modo garantisce la giusta “grinta” quando serve, ma non mette mai in difficoltà il pilota, anche se non ha molta esperienza. Se la “cattiveria” delle concorrenti può creare problemi ai meno esperti, la GSX-S 750 è la scelta giusta per chi vuole una naked sportiva come “prima moto” da utilizzare tutti i giorni senza problemi.
In autostrada
Le naked sportive come quelle delnostro confronto non sono il massimo per i viaggi, soprattutto in coppia, e neanche per le “sparate” da casello a casello. Tra le nostre naked comunque la Yamaha è la migliore per viaggiare per la posizione di guida più comoda, anche se più esposta all’aria (che fino a 130 km/h non disturba troppo). Suzuki e KTM sono poco più scomode della MT-09. Tutte comunque hanno sospensioni che copiano bene l’asfalto e assicurano un’ottima tenuta di strada anche a velocità elevata. Allineati tra loro e tutto sommato buoni i consumi: in media si percorrono tra i 18 e i 21 km/l.



In città
Queste tre naked snelle e agili sono perfette per affrontare il traffico.Tutte hanno ABS e controlli di trazione ben tarati: possono affrontare in tutta sicurezza anche le strade più “difficili” delle nostre città, compreso il pavé bagnato. Parcheggiate in centro, si fanno ammirare per le linee aggressive e per la qualità. La Suzuki in particolare sfoggia una notevole cura dei particolari e della verniciatura che compensano l’aspetto “discreto”. Di poco inferiore la Yamaha, mentre la KTM sconta la presenza di troppa plastica.
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