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Intervista a Loris Reggiani: “Marquez non ha il senso del limite”

MotoGP news – Dopo il Gran Premio d’Argentina siamo andati a chiedere all’ex telecronista ed ex pilota Loris Reggiani cosa ne pensa del sorpasso Marquez-Rossi e di tutto quello che è accaduto domenica scorsa sul circuito di Termas de Rio Hondo. Reggiani innanzitutto non ha condiviso il comportamento della Direzione Gara e ha aggiunto: “Marquez ha un senso di onnipotenza che potrebbe diventare deleterio”. Poi ha in parte smorzato le dichiarazioni di Valentino, e su Uccio... 
"Gara ridicola"
Il Gran Premio d’Argentina verrà ricordato per il comportamento di Marquez che, tra errori e entrate ruvide ha lasciato uno strascico di polemiche destinate a durare. La nostra Serena Zunino ne ha parlato con Loris Reggiani, ex telecronista ma soprattutto ex pilota, che ha commentato la gara dello spagnolo e tutto il contorno, dalle dichiarazioni di Rossi, all'atteggiamento della Direzione gara e quello di Uccio. 

Come hai visto il sorpasso di Marquez su Rossi?
Non c’è dolo nella manovra di Marquez, non voleva buttare giù Rossi. Certo è che tutta la gara di Marquez in Argentina -comprese altre sue gare in passato, dove però non si sono mai concentrati così tanti sorpassi oltre il limite- è stata esagerata. Marquez lo fa spesso. In Argentina, purtroppo per lui, c’erano anche delle problematiche legate al circuito, cioè se si spingeva fuori dalla traiettoria un pilota e questo andava sul bagnato, perdeva troppo tempo. Marquez comunque secondo me domenica ha perso la brocca, era completamente fuori controllo. Non credo fosse tutto calcolato.

Dovrebbero quindi dargli un’altra penalità, considerando che per il sorpasso di Rossi gliel’hanno già data?
Farei un passo indietro. Io darei una grossa penalità alla Direzione Gara, per aver lasciato partire un pilota che se ne frega dei regolamenti e di un Marshall che cerca di portarlo fuori dallo schieramento. Marquez è andato a schierarsi e la gara è partita lo stesso e poi hanno aspettato 3 giri prima di dargli il ride thorugh… Un atteggiamento che lo ha innervosito ulteriormente. Secondo il mio punto di vista, Marquez si permette continuamente di fare certi tipi di sorpassi semplicemente perché glielo hanno sempre lasciato fare. Non solo ora ma anche in passato, come nel 2015 quando -secondo me- fece perdere di proposito il mondiale a Rossi e nessuno gli ha mai detto niente. In più ha dalla sua la fortuna che tutte le volte che cade non si fa niente e questo, sommato a tutto il resto, gli ha dato un senso di onnipotenza che adesso però sta degenerando.

Quale dovrebbe essere ora per te il comportamento della Direzione Gara?
Dopo un comportamento come questo bisognerebbe dargli una sanzione esemplare, tipo non fargli correre la prossima gara o le prossime due, come succederebbe in Formula 1 e nel calcio. Una bella squalifica pesante che lo faccia tornare un po’ nei ranghi.

Potrebbe succedere secondo te?
Temo che Dorna sia un po’ succube dello strapotere sportivo di Marquez e temo che non gli sarà data una sanzione di questo tipo. Secondo me lo faranno partire dal fondo dello schieramento nella prossima gara.

Cosa pensi della dichiarazione di Valentino che ha detto: “Lui ti punta la gamba”?
Non sono del tutto d’accordo. Io non arrivo a pensare che lui spera di farti cadere. Marquez si sente invulnerabile, quindi per lui contatto o meno, cadere o meno, non gli cambia niente, soprattutto a questo punto della  carriera. Lui non si fa male. Credo che Marquez abbai una visione un po’ distorta di quello che è il limite del pericolo.

Si può fare un paragone con quanto fatto anche da Zarco ai danni di Pedrosa?
Sì, anche lui in Argentina si sarebbe meritato un ride through, ha rischiato di far male pesantemente a Pedrosa, o forse gliel’ha anche fatto.

Nel Gran Premio d’Argentina ci sono stati tanti casi di guida irresponsabile
In Argentina ci sono stati casi anche di dilettantismo allo sbaraglio. Un’altra cosa che non mi è piaciuta per niente è stato vedere il box Yamaha comandato da Uccio, cioè da un amico di Valentino Rossi, quando invece c’era il grande manager Lin Jarvis alle spalle. Nessuno in Yamaha ha avuto gli attributi per fermare Uccio e dire: “Scusa questa è casa nostra, dovremmo essere noi, eventualmente, a mandarli a quel paese”. Era ovvio che quello non era il momento giusto per andare a chiedere scusa, davanti alle telecamere, però non doveva essere Uccio a fare da muro. Si fa presto a passare dalla parte del torto, soprattutto per chi guarda dalla televisione.

Valentino ha detto che Marquez l’ha fatto solo per le telecamere…
Marquez ha fatto una dichiarazione che avalla un po’ la tesi di Valentino, dicendo: “A me quello che dice Valentino me ne frega meno di zero, so quello che ho fatto e quello che faccio in pista”. Se parli così, senza neanche provare a mettere la testa sotto la cenere in quel momento, vuol dire che veramente sei andato a chiedere scusa solo perché te l’ha chiesto il tuo manager o solo perché avevi voglia di fare vedere alle telecamere che andavi a chiedere scusa. È ovvio che se uno ti viene a chiedere scusa e poi non tiene più quel tipo di comportamento, allora gli credi, ma se lo reitera le scuse lasciano il tempo che trovano.

Marquez ha detto di aver perso l’anteriore su un punto bagnato.
Questo è quello che dice lui, ma andava a un ritmo tale… Credo che il più vicino in gara a lui prendesse un secondo al giro, in quelle condizioni di asfalto secondo me l’anteriore lui non l’ha perso solo in quel momento. L’avrà perso forse in quasi tutte le curve con quel ritmo. Sono contatti di gara che ci possono stare, ma uno in una gara, non quattro, cinque o sei, altrimenti vuol dire che sei fuori limite, che non ti stai controllando.

Come commenti quindi con una parola la gara dell’Argentina?
È stata una gara ridicola. Sembra un film di John Landis. Riguardandola sotto un certo punto di vista faceva ridere, a partire dall’incapacità della Direzione Gara di prendere una decisione ferma nel momento in cui serviva, fino a vedere Uccio che manda via Marquez.

Come mai c'è così tanta aggressività nell'attuale guida in MotoGP?
Un po’ il livello di aggressività si è alzato da quando i piloti che corrono nel Motomondiale arrivano dalle minimoto. Se vai a vedere quelle gare, i ragazzini si danno continuamente carenate, si sorpassano in quel modo sempre, quindi imparano a correre in un certo modo. Poi con l’aumento della cilindrata e dei pesi le cose diventano più pericolose, non è più la stessa cosa cadere o avere un contatto. Ormai però la persona ha imparato a guidare in un certo modo e ha meno paura di un contatto, ovviamente rispetto a un pilota della mia generazione.
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