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Indian: una Scout da Flat track per celebrare le vittorie

Per festeggiare il trionfo nel campionato USA flat track di quest’anno, Indian ha presentato al salone di Milano un prototipo realizzato sulla base della Scout 1200 che replica le forme del prototipo da gara. Tra non molto potremmo vederla dai concessionari
Dominio Flat Track 
Il clamoroso successo di Indian nel campionato italiano Flat Track USA, dopo 63 anni di assenza, ha inevitabilmente aumentato la notorierà, anche in Europa, del marchio americano. Così, in occasione di EICMA, la casa ha presentato la FTR Scout Custom, un prototipo con il motore 1200 della Scout e sovrastrutture in carbonio, per celebrare a dovere il dominio stagionale della Scout 750 da gara e dei tre piloti ufficiali Baker, Mees, Smith.
Una supremazia scandita dai numeri: trentasette piazzamenti sul podio sui cinquantaquattro totali, con quattordici vittorie sulle venti gare disputate. La moto, vista a Milano, monta il propulsore Indian da 1.133 centimetri cubici, capace di erogare 100 CV, cerchi da 19 pollici con pneumatici da gara, telaio a traliccio in acciaio, serbatoio affusolato e manubrio racing. L’obiettivo dichiarato di Indian è di arrivare alla moto di serie a breve. Il direttore marketing di Indian punta l’attenzione sul grande lavoro dell’equipe tecnica nello sviluppo del progetto FTR: “Indian quest’anno ha riscritto la storia del Flat Track vincendo a man basse il titolo costruttori, l’obiettivo è di proseguire e migliorare la piattaforma FTR. Stiamo sviluppando nuovi prodotti per il mercato per aumentare la potenziale platea dei clienti". Abbiamo avvicinato a EICMA anche il pilota ufficiale Brad “The Bullet Baker”, che scrutava con occhio attento il bolide FTR 1200. “Sarà davvero interessante salire in sella ad un mezzo così potente rispetto al 750, non vedo l’ora di poterla provare”. L’infortunio al braccio sinistro non gli permetterà di partecipare al Superprestigio di Barcellona, nel quale lo scorso anno è andato ad un soffio dal successo, battuto solo da Marc Marquez: “E’ davvero un peccato non poter essere al via dell’evento catalano, per me è ormai una tradizione e una gara a cui tengo molto, dove noi specialisti americani ci scontriamo con i più forti piloti europei. Devo sfruttare la pausa stagionale per curare al meglio il braccio infortunato, a marzo voglio iniziare la stagione senza intoppi.”
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