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Bonneville, Indian e Lee Munro rallentati dal vento

Sul lago salato di Bonneville, Indian ha voluto celebrare il record di velocità ottenuto 50 anni fa da Burt Munro, portando in pista il pronipote Lee Munro. L’obiettivo era quello di superare le 200 miglia orarie, tentativo non andato a buon fine, ma il "giovane" Munro è comunque soddisfatto: "È stata una delle cose più belle che io abbia mai fatto"
Impresa non riuscita
Indian nel 1967 aveva chiuso i battenti da 14 anni, il marchio sopravviveva utilizzato in malo modo su modelli di importazione europea, ma quell'anno ottenne un incredibile record di velocità sul lago salato di Bonneville, grazie alla caparbietà di Burt Munro. L'appassionato neozelandese, all’età di 68 anni, si era presentato alla guida della sua Indian Scout del 1920 preparata personalmente e raggiunse la velocità di 295,5 km/h, ottenendo il record della categoria per moto inferiori ai 1000 cm3, segnando anche la velocità più alta mai raggiunta da una Indian.
Cinquant’anni dopo, la stessa casa costruttrice si è presentata nello stesso luogo per conquistare il nuovo record con Lee Munro, pronipote di Burt, che per ottenere la licenza per correre a Bonneville, aveva partecipato alla gara di El Mirage Dry Lakebed nella categoria MPS-G 1.350 cm3 raggiungendo i 300,43 km/h. A Bonneville l’obiettivo prefissato era quello di superare le 200 miglia orarie, 321,86 km/h e sul tracciato lungo 5 miglia (8 km) Munro ha raggiunto la velocità di 307,83 km/h, mentre su quello lungo 9 miglia (14,48 km) il vento e le condizioni non perfette hanno rallentato la sua prestazione, "limitandolo" a 299,99 km/h.
Il record nella categoria MPS-G 1.350 cm3  rimane quello siglato dalla Suzuki Hayabusa del Team Vance & Forstall Racing, ottenuto nel 2011 a 359,26 km/h. Si è trattato comunque di un'esperienza positiva, che Munro ha commentato così: “È stato un grande onore per me rappresentare Indian in questo tributo a mio zio, nel 50esimo anniversario della sua fantastica impresa. Non abbiamo raggiunto l’obiettivo, ma quest’impresa resterà per sempre nel mio cuore, ed è una delle cose più belle che io abbia mai fatto. Ora guardo al futuro e ringrazio il mio team e Indian”.

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