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Le sei maxienduro dimenticate del Duemila

A fronte del recente successo della Honda Africa Twin e del dominio più che decennale della BMW R 1200 GS, alcuni modelli dello stesso segmento hanno avuto meno, senza meritarlo, una storia meno fortunata. Ecco le sei maxienduro che il pubblico ha snobbato
Dimenticate senza motivo
Nella nostra rievocazione partiamo dalla Honda Varadero XL1000V, prodotta dal 1999 al 2010: con tutto il trambusto scatenato dalla nuova Africa Twin, pochi ricordano il modello che l’ha preceduta. Sulla carta il potente bicilindrico a V era vincente e avrebbe dovuto renderla una moto divertente, adatta al turismo grazie all’ampia capacità di carico e molto comoda. Purtroppo, i consumi eccessivi e le forme troppo abbondanti non contribuirono al suo successo. Meglio ha fatto la seconda generazione, dal 2003, dotata di alimentazione a iniezione e un frontale migliorato. Oggi potrebbe essere una buona soluzione. E che dire della Buell Ulysses XB12XT, prodotta dal 2005 al 2009 e crudelmente soprannominata “Uselessly”, inutile, con un gioco di parole? Non ha il fisico della fuoristradista, anche se il motore 1200 Sportster di Harley-Davidson è sempre un bel plus. Ma da quando, nel 2009, Buell ha chiuso, il mercato per la Ulysses si è chiuso: acquistarla oggi è un atto di coraggio, ma si sa, al cuor non si comanda e la Ulysses potrebbe essere una piacevole sorpresa. A segnare la scarsa fortuna della Cagiva Navigator 1000, prodotta dal 2000 al 2005, sono stati i ritardi di produzione, il controllo di qualità non sempre all’altezza e l’assistenza post-vendita carente. Eppure montava il bicilindrico a V della Suzuki TL1000S, e aveva una bella linea. Oggi andrebbe presa in considerazione solo se veramente ben tenuta. Altra italiana che avrebbe potuto aspirare a maggior successo è l’Aprilia ETV1000 Caponord, che ha preceduto il modello attuale con motore 1200: il primo tentativo di Aprilia aveva un bicilindrico a V derivato dalla RSV e un telaio in alluminio all'avanguardia, ma aveva una forcella poco sostenuta e non regolabile. Continuiamo con le italiane: la Benelli Tre-K 1130 (2007-2015) montava il classico tre cilindri della casa pesarese da 125 CV, ma con una serie d’interventi per migliorare l'erogazione e ridurre i consumi. Potente e divertente nel misto, aveva un po’ troppe vibrazioni, ma un usato oggi potrebbe essere una buona idea. Altro modello dimenticato è la Kawasaki KLV1000 (2004-2006), la versione “in verde” (anche se era arancione) della Suzuki DL1000 V-Strom, prodotta durante una breve collaborazione tra i due colossi giapponesi. Poco assetata, con un parabrezza regolabile e specchietti più eleganti, aveva la praticità della V-Strom 1000, ma con un po’ più di esclusività.
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