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Honda VFR 1200F DCT, un mese da tuttofare

La VFR col cambio sequenziale DCT può essere la moto “totale”, adatta un po' per tutto? Per verificarlo l'abbiamo messa alla prova per oltre un mese, sui percorsi a lei più congenali ma anche su un terreno ostico come la città. Alla fine la potente sport-tourer giapponese se la è cavata benone, anche se nel traffico delle ore di punta ha un po’ sofferto
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Anche nel traffico di tutti i giorni
Un mese invernale insieme alla sport-tourer "automatica" di Honda è servito anche per scoprire come se la cava in un ambiente, la città, in teoria poco congeniale per una sport touring da 152 CV (rilevati alla ruota) pensata per chi ama soprattutto i viaggi veloci. D’altra parte la tentazione di mettere alla prova per un periodo di tempo piuttosto lungo il cambio a doppia frizione Honda DCT in modalità automatica in mezzo al traffico delle ore di punta era forte… E così con la VFR abbiamo macinato chilometri in tutte le condizioni e con ogni tempo, scoprendo tante doti e anche qualche difettino che di solito non si nota, in un test "normale". In sella si assume una posizione di guida più sport che touring, piuttosto raccolta, con il peso del pilota caricato in avanti, ma senza le esagerazioni delle sportive da pista: si carica l’avantreno senza però gravare troppo sulle braccia e senza stancarsi troppo. Anche la carena rispetta la filosofia “sport” della VFR, per ottenere una protezione completa bisogna abbassarsi, perché in posizione di guida “normale” la testa e le spalle restano esposte (almeno per i piloti oltre 1,75 metri). Sui percorsi guidati si apprezza l’avantreno preciso: la VFR non è rapidissima nell’impostare le curve, ma risponde con precisione ai comandi del pilota, dando una bella sensazione di sicurezza nei curvoni veloci. Sui percorsi più tortuosi invece richiede una guida “di corpo” per rendere al meglio, ma niente di eccessivo.

Doppia frizione irresistibile
Più si usa e più si apprezza invece il cambio a doppia frizione, che permette di passare da una marcia all’altra in un attimo. Infatti il sistema prepara all’innesto le marce superiore e inferiore rispetto a quella innestata: in questo modo, quando si decide di passare a un’altra marcia, i tempi sono ridottissimi. Il sistema si può usare manualmente, utilizzando il comando sulla manopola di sinistra, oppure in modalità automatica, lasciando che il sistema snoccioli i rapporti (due le modalità “normale” e sport). Sulle prime tutti dicono che il vero motciclista vuole avere il controlllo di tutto e quindi anche delle amrce, alla fine invece è difficile non cedere alla comodità del sistema automatico che peraltro funziona benissimo: i rapporti entrano quando devono entrare e si può comunque “forzare” l’innesto di una marcia in caso di necessità utilizzando i comandi manuali. Come sui cambi automatici “automobilistici” inoltre basta dare una accelerata decisa per far scalare una marcia al sistema e così garantirsi una ripresa bruciante. Con il DCT si gode a pieno la cavalleria disponibile, basta sfiorare il gas per schizzare in avanti e in città non c’è Tmax che tenga…. A rendere la guida “sicura” ci sono di serie il controllo di trazione (disinseribile) e il sistema C-ABS che permette di ripartire automaticamente (e al meglio) la frenata sulle due ruote.

Vita da città: comunque se la cava
In mezzo al traffico la VFR non è “impossibile”, anzi: è abbastanza snella da infilarsi tra le auto in coda e il cambio automatico riduce lo stress. Peccato solo che nei piccoli "apri e chiudi" del gas che caratterizzano la guida in città, l’innesto delle marce risulti un po’ brusco e rumoroso, meno dolce di quelli del cambio a doppia frizione della gamma NC 700. Anche nelle manovre si fatica perché lo sterzo è scarso e in più perché, girando al massimo il manubrio, la mano va a toccare il serbatoio. Il motore trasmette anche una buona dose di calore, apprezzabile d’inverno ma molto meno piacevole quando le temperature si alzano. Sui pavé bagnati è bello sentire che controllo di trazione e ABS solo sempre lì presenti e pronti a darci una mano. Le sospensioni (regolabili) sono giustamente tarate sul rigido, ma assicurano un buon comfort anche sulle buche. Si sente invece la mancanza  di un portaoggetti (anche piccolo) a portata di mano e si rimpiange il grosso vano presente sulle NC 700 S/X al posto del serbatoio.  

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore  
Cilindrata (cm3)  
Raffreddamento  
Alimentazione  
Cambio  
Potenza CV (kW)/giri  
Freno anteriore  
Freno posteriore  
Velocità massima (km/h)  
Dimensioni
Altezza sella (cm)  
Interasse (cm)  
Lunghezza (cm)  
Peso (kg)  
Pneumatico anteriore  
Pneumatico posteriore  
Capacità serbatoio (litri)  
Riserva litri  

Honda VFR 1200 F DCT 2012

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