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Bmw dal 2015 farà parlare moto e abbigliamento

Dopo aver presentato all’Eicma il DoubleR RaceAir, Bmw ha annunciato che in futuro le sue moto saranno in grado di "dialogare" con l'abbigliamento tecnico da moto grazie all'elettronica. E dal 2015 il Dainese D-air Street sarà previsto di primo impianto sulle moto tedesche
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Sicuri come sulle auto
È evidente: oggi nessuno si sognerebbe di acquistare un’auto senza air bag. Si tratta, infatti, di una tecnologia ormai acquisita e pienamente compresa dagli automobilisti, che hanno capito come possa salvare la vita in parecchie occasioni. Lo stesso dovrebbe accadere anche per le moto. Almeno è quanto si augura Bmw che con Dainese ha già realizzato la DoubleR RaceAir, la tuta realizzata con la tecnologia Dainese D-air racing. E, sempre come sulle auto, sarà sempre più l'elettronica a gestire la sicurezza passiva in moto. Già nel 2015 le moto tedesche potrebbero avere già di primo equipaggiamento (come oggi l'Abs) la possibilità di far dialogare abbigliamento e moto, attraverso l'elettronica. Il sistema vedrà protagonista il D-air Street di Dainese, l'air bag stradale sviluppato da Dainese che è appunto un sistema di airbag ad azionamento elettronico: una serie di sensori da applicare su moto e quelli inseriti nell'abbigliamento, sono in grado di “sentire” le variazioni improvvise della velocità e dell'inclinazione tipiche di un incidente e, attivare il sistema che protegge collo e spalle. I test svolti dalla casa secondo gli standard europei in vigore per le protezioni del torace (la pr EN 1621.3/2010) e della schiena (EN 1621.2), mostrano che il D-air Street diminuisce la forza trasmessa di più dell’87% rispetto alle protezioni di tipo tradizionale per il torace e del 75% rispetto a un paraschiena di livello 2. Per verificare l’affidabilità del D-air Street gli ingegneri di Danese hanno percorso su strada oltre 150mila km; inoltre sono stati effettuati numerosi crash test e test di impatto contro barriere effettuati per la messa a punto del D-air Street condotti in conformità allo standard ISO 13232. Infine, migliaia sono i test condotti per verificare che il dispositivo si attivi solo quando serve passando su 18 tipi diversi di ostacolo e con differenti modelli di motocicliclette.

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topomoto
Lun, 12/09/2013 - 11:07
non ci sono dubbi