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Piaggio Ape stop produzione in Italia per crisi?

Il gruppo Piaggio parla di grave crisi per il mercato veicoli di lavoro e per l'Ape in particolare. Secondo il presidente Roberto Colaninno “esistono criticità” nel mercato europeo dei motocarri e per il responsabile Fiom addirittura il mercato sarebbe morto. La continuazione della produzione in Italia dell'Ape è a serio rischio, possibile che la casa italiana decida di trasferirla in India
Addio all’Ape italiano?
Mauro Faticanti, responsabile Fiom per il settore due ruote, è stato drastico dichiarando che il mercato europeo dei veicoli a tre ruote (autocarro) per Piaggio è da considerarsi morto, ma nell'incontro di ottobre tra sindacati e managment del gruppo Piaggio, anche il presidente Colaninno non è stato leggero, definendo critico il mercato dei veicoli da lavoro in Europa e in particolare quello dei tre ruote. Perciò, dopo 65 anni di storia, la Casa di Pontedera potrebbe dire addio alla produzione dell’Ape in Italia. I numeri sono eloquenti e le 10mila unità di Ape immatricolate in tutta Europa nel 2007 appaiono un obiettivo irraggiungibile. Possibile quindi la produzione italiana sia trasferita in India dove dal 1999 è già in funzione una catena di montaggio per il tre ruote italiano. Dai 35mila modelli assemblati nel 2003, la produzione ha raggiunto l’attuale livello di 150mila unità annue ed è possibile che l’impianto indiano di Pune possa produrre i modelli dedicati all’Europa. L’Ape nacque nel 1948, con il corpo anteriore della Vespa 125 dotato nella parte posteriore di un ampio cassone, cui seguì nel 1953 l’Ape B, con il motore 150 di cilindrata, e nel 1956 l’Ape C dotato di cabina, da cui deriva la prima generazione del Calessino per il trasporto di persone. Nel 1958 arrivò l’Ape D, con portiere e motore di 170 cm3, proposto anche nella variante Pentarò a 5 ruote. Nel 1966 arrivò l’Ape MP (Motore Posteriore), divenuto due anni più tardi il modello MPV con doppio faro frontale. E poi fu la volta dell’Apecar (1971) con il volante al posto del manubrio, dell’Apecar diesel (1984), e l’Ape Cross per i quattordicenni (1994), poi trasformatosi in Ape Web all’alba del terzo millennio ed oggi disponibile come Ape Cross Country, sempre in versione 50.

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Tur.Artig.
Lun, 11/04/2013 - 18:27
Non è questione di crisi, oggi esistono i quadricicli per il trasporto leggero. Con costi e burocrazia allo stesso livello, sono più stabili e portano un carico maggiore. L' Ape è un bel vintage, ma per chi lavora serve praticità e non nostalgia. Comunque la Piaggio nel settore quadricicli da trasporto è ben piazzata, (Porter ed altro).