Revisione moto 2025: come funziona, cosa controllano, scadenza e quanto costa
Una guida completa sulla revisione moto e scooter: come funziona, cosa controllano, quanto costa e quando bisogna farla. Tutto quello che c’è da sapere
Il Codice della Strada impone l’obbligo di revisione anche per motocicli e ciclomotori: la revisione moto, quindi, è una procedura obbligatoria che va fatta seguendo tempistiche prefissate, al fine di garantire l’idoneità alla circolazione del mezzo, ma anche l’efficienza dello stesso. In questo articolo, vedremo in cosa consiste la revisione moto, come funziona e quali sono i controlli previsti, le scadenze da rispettare e gli eventuali limiti di tolleranza, i costi e i casi speciali relativi alla revisione scooter e non solo.
Revisione motoveicolo: cos’è e in cosa consiste
La revisione è un procedimento obbligatorio sia per i motocicli, sia per i ciclomotori. L’iter è praticamente lo stesso, anche se per i ciclomotori sono previsti dei controlli supplementari per verificare la velocità massima del mezzo, che deve risultare pari o inferiore a 45 km/h.
La revisione è regolamentata dall’articolo 80 del Codice della Strada e ha lo scopo di assicurare l’idoneità a circolare del mezzo. Come per la revisione auto, i controlli e le tempistiche dei controlli sono più o meno gli stessi, e anche per i motoveicoli circolare senza aver effettuato la revisione è vietato e porta a sanzioni importanti.
Entrando più nel dettaglio, l’iter della revisione parte con un controllo amministrativo, con la verifica di accertamento del numero del telaio, tramite la consultazione della carta di circolazione. Superato il controllo amministrativo, si parte con il controllo vero e proprio riguardante le condizioni della moto: dal manubrio al telaio, dagli pneumatici alle luci, dalla marmitta agli indicatori di direzione, dal funzionamento dei pedali alle emissioni inquinanti, monitorate con una sonda collegata a un computer che il revisore infila nello scarico della moto. Infine, viene effettuata una prova di frenata, nonché del clacson.
Revisione motocicli e ciclomotori: cosa controllano
Dunque, riepilogando, durante la revisione, sono controllati i seguenti elementi:
- Correttezza dei dati riportati sulla carta di circolazione o documento unico di circolazione;
- Manubrio;
- Impianto frenante;
- Impianto elettrico;
- Telaio e targa;
- Assi e sospensioni;
- Gas inquinanti;
- Rumorosità.
Per i ciclomotori, i controlli riguardano anche la velocità massima dal mezzo, che non deve essere superiore a 45 km/h, in quella che viene definita prova di velocità dinamica.
Esito della revisione e rilascio del Nuovo Certificato
Una volta terminata la fase di controllo, segue l’atteso esito della revisione, che può essere:
- Ripetere: il veicolo può circolare ulteriori 30 giorni prima di tornare a effettuare nuovi controlli, ma per circolare deve comunque aver risolto i problemi e avere sempre con sé la documentazione che attesti gli interventi meccanici effettuati. Documentazione che bisognerà presentare anche all'officina di revisione. Se non si rispetta l'obbligo di nuova revisione entro i 30 giorni non si potrà più circolare, se non per raggiungere il centro revisione.
- Sospeso: il veicolo può circolare solo per andare in officina e sottoporsi alle riparazioni, in caso di guasti, problemi e anomalie. Non sono ammesse eccezioni.
- Regolare: il motoveicolo ha superato positivamente la fase dei controlli.
In quest’ultimo caso, sarà incollato sul retro della carta di circolazione l’attestato adesivo che rileva la nuova data di scadenza e i chilometri rilevati. Inoltre, è obbligatorio il rilascio del Certificato di Revisione che oltre a riportare i dati relativi agli avvenuti controlli effettuati, riferisce anche informazioni sulle condizioni generali del veicolo, anche su quei dati che potrebbero subire una contraffazione, come ad esempio il chilometraggio.
Quindi, il Nuovo Certificato di Revisione deve contenere i seguenti dati:
- Luogo e data della revisione;
- Numero di identificazione del veicolo;
- Targa e simbolo dello Stato di immatricolazione;
- Categoria del veicolo (se disponibile);
- Lettura del contachilometri al momento del controllo;
- Problemi, anomalie e livello di gravità;
- Risultato finale del controllo tecnico;
- Scadenza revisione
- Dati identificativi del revisore e firma;
- Ulteriori informazioni.
I dati che vengono riportati sul Nuovo Certificato di Revisione, finiscono poi sul Documento Unico di Circolazione e di conseguenza consultabile sul Portale dell’Automobilista.
Revisione moto e scooter: dove farla
La revisione della moto e del ciclomotore può essere effettuata presso:
- Motorizzazione civile;
- Centri di revisione autorizzati.
Quest’ultima indicazione è molto importante, perché l’officina meccanica alla quale ci si rivolge deve avere l’autorizzazione, ovvero essere abilitata a fare la revisione.
Revisione moto: ogni quanto va fatta
L’articolo 80 del Codice della Strada recita: “Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti stabilisce, con propri decreti, i criteri, i tempi e le modalità per l’effettuazione della revisione generale o parziale delle categorie di veicoli a motore e dei loro rimorchi, al fine di accertare che sussistano in essi le condizioni di sicurezza per la circolazione e di silenziosità e che i veicoli stessi non producano emanazioni inquinanti superiori ai limiti prescritti”.
All’acquisto di una moto nuova, si potrà usufruire di un periodo di esenzione dall’obbligo di revisione per i primi 4 anni a partire dalla data di immatricolazione. In seguito, bisognerà sottoporre a revisione la moto, lo scooter o il ciclomotore ogni 2 anni. La prima revisione, va quindi fatta entro il 4° anno dalla data di immatricolazione, entro il mese stesso in cui è avvenuta l’immatricolazione stessa. Anche le revisioni successive dovranno essere fatte negli stessi mesi, a distanza di 2 anni.
Facendo un esempio, una moto con data di immatricolazione a gennaio 2021, dovrà essere sottoposta alla sua prima revisione a gennaio 2025, dopodiché ogni 2 anni, quindi la seconda revisione andrà effettuata a gennaio 2027, la terza a gennaio 2029 e così via.
La revisione può anche essere fatta in anticipo, ma in generale risulta poco conveniente, perché così facendo anche le revisioni degli anni seguenti saranno anticipate.
Revisione straordinaria anticipata: cos’è, quando e dove si fa
Infine, c’è anche la possibilità di effettuare una revisione straordinaria del motoveicolo, ovvero effettuata al di fuori delle normali tempistiche prestabilite: ciò può avvenire per controllare anzitempo il rispetto dei criteri di sicurezza ed efficienza, di rumorosità e di inquinamento del veicolo, in particolar modo dopo che il mezzo è stato coinvolto in un incidente stradale. A ogni modo, questo tipo di revisione dovrà essere richiesta dalle forze dell’ordine e può essere eseguita solo ed esclusivamente presso gli uffici della Motorizzazione Civile.
La revisione straordinaria è regolamentata dal già citato articolo 80 del Codice della Strada, al comma 7, dove troviamo scritto: “In caso di incidente stradale nel quale i veicoli a motore o rimorchi abbiano subito gravi danni in conseguenza dei quali possono sorgere dubbi sulle condizioni di sicurezza per la circolazione, gli organi di polizia stradale intervenuti per i rilievi sono tenuti a darne notizia al competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri per l’adozione del provvedimento di revisione singola”.
Revisione moto scaduta: quanto tempo si ha per farla
Se la revisione della moto è scaduta, la data indicata sul certificato è stata già superata: in breve, questo significa che la moto (o il ciclomotore) non può circolare. Infatti, il Codice della Strada è piuttosto rigido su questo punto: la circolazione del mezzo è consentita solo fino all’ultimo giorno utile per effettuare la nuova revisione.
L’ultimo giorno utile è l’ultimo giorno del mese di scadenza della vecchia revisione. Ad esempio, se l’ultima revisione è stata effettuata il 13 marzo 2021, per sottoporre la moto alla prossima revisione si avrà tempo fino al 31 marzo 2023.
Circolare con revisione moto scaduta le sanzioni
Se si circola a bordo della propria moto o ciclomotore con la revisione scaduta, si può andare incontro alle seguenti sanzioni:
- Multa compresa tra 173 € a 695 € (cifra può raddoppiare nel caso in cui mancassero anche le precedenti revisioni);
- Sequestro immediato della moto e fermo amministrativo per 90 giorni;
- Ritiro della carta di circolazione (o Documento Unico), che sarà restituito solo dopo l’avvenuta revisione.
Nel caso in cui il motoveicolo con revisione scaduta fosse coinvolto in un incidente, le conseguenze sarebbero ben peggiori. Infatti, la compagnia assicuratrice, dopo aver pagato i danni, potrà rivalersi sull’assicurato a meno che nella polizza sia esclusa esplicitamente questo tipo di rivalsa.
Nel caso in cui l’esito della revisione fosse “Sospeso”, la moto potrebbe circolare solo per andare in officina e risolvere i problemi rilevati durante i controlli. Ma se la destinazione fosse diversa, il rischio a cui si va incontro è quello del fermo amministrativo del motoveicolo e una multa salata da pagare, che va da 1.998 € a 7.993 €.
Infine, in caso di revisione falsificata, la multa può partire da una base di 430 € e arrivare fino a 1.731 €: in aggiunta a ciò, le forze dell’ordine provvederanno anche al ritiro della carta di circolazione.
Come avrete già facilmente intuito, i margini di tolleranza per la circolazione su moto con revisione scaduta sono pari a 0. La nuova revisione andrà fatta obbligatoriamente entro l’ultimo giorno del mese di scadenza.
L’unica eccezione per la quale può valere circolare senza revisione è quella di aver già prenotato la revisione del proprio motoveicolo, magari perché è stato fermo per un periodo di tempo in un luogo al chiuso: in questa circostanza, però, bisognerà obbligatoriamente portare con sé la ricevuta di prenotazione ed esibirla in caso di controllo mentre ci si reca ad effettuare la revisione.
Revisione moto: costo aggiornato
Il costo della revisione della moto non è elevatissimo e varia a seconda che la si faccia presso gli uffici della Motorizzazione Civile o presso un’officina autorizzata. I costi sono quelli indicati qui sotto:
Presso la Motorizzazione
Costa 54,90 € (da versare su bollettino postale prestampato 9001, scaricabile qui)
Presso un'officina autorizzata
Costa 79 €, così ripartiti, 54,95€ per la tariffa di revisione, 12,09 € di Iva al 22%, 10,20 € di diritti di Motorizzazione e 1,76 € di commissioni pe ril pagamento dei dititti di Motorizzaione.
Nel caso in cui si voglia sottoporre il proprio motoveicolo a revisione presso gli uffici della Motorizzazione Civile, i tempi sono più lunghi ed è obbligatoria la prenotazione, anche se i costi sono più contenuti. la prenotazione si fa inviando via mail i documenti richiesti (domanda MOD 2100 compilata e firmata unitamente a COPIA dell'ATTESTAZIONE VERSAMENTO su c.c.p. n. 9001 contenente l'estremo di pagamento e i codici a barre leggibili, COPIA DEL DOCUMENTO DI CIRCOLAZIONE e COPIA DEL DOCUMENTO DI IDENTITA' scannerizzati in un unico file PDF. Gli indirizzi mail si trovano su ilportaledellautomobilista.it.
Nell’eventualità in cui la si voglia portare presso il meccanico di fiducia, se questo non è autorizzato a effettuare la revisione, alla spesa totale bisognerà aggiungere i costi (valutati dal meccanico) per portare il motoveicolo presso un centro autorizzato.
Revisione moto storiche: come funziona
La normativa resta la medesima per le moto storiche, si potrà infatti portare il motoveicolo presso una qualsiasi officina autorizzata per sottoporlo a revisione. Infatti dal 2021 è sparito l’obbligo di effettuare le revisioni presso le sedi della Motorizzazione che ricadeva sui mezzi prodotti prima del 1960. Questo obbligo resta solo nel caso in cui i mezzi storici non possano essere messi sui rulli per la prova di frenata a causa della meccanica delicata o complessa. In questo caso ci si dovrà rivolgere alle Motorizzazioni. In tutti gli altri casi i veicoli potranno essere controllati con i freni dinamometrici sui normali banchi a rulli.
Revisione scooter elettrico: tempi, modalità e costi
Anche lo scooter elettrico va sottoposto a revisione, ma solo dopo i primi 4 anni a partire dalla data di immatricolazione e successivamente nei successivi 2 anni. Le modalità, i costi e i tempi, quindi, sono gli stessi che per le auto normali. Naturalmente i controlli differiscono leggermente, in quanto nella moto elettrica, tra i controlli non figura il test delle emissioni inquinanti, mentre tutto il resto è regolarmente soggetto a revisione.
Revisione ciclomotori: come funziona
Come anticipato, quanto scritto finora riguarda anche i ciclomotori, per i quali tuttavia la fase di controlli è un po’ più complicata di quella dei motocicli, perché comprende anche un test di velocità. I ciclomotori, infatti, non devono superare la velocità massima di 45 km/h.