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È una MotoGP da usare su strada

La nuova superbike di Yamaha non ha praticamente nulla della precedente. Leggera e compatta come una 600, ha prestazioni elevatissime e un’elettronica allo stato dell’arte per sfruttarle. Prezzo adeguato alle doti
Image
€ 18.490
Pregi

Pregi

Motore
Potente e gestibile, ha una spinta che non finisce mai
Agilità
È un fulmine nel passare da una curva all’altra
Elettronica
La sua gestione “totale” diverte e dà sicurezza
Difetti

Difetti

Cambio elettronico
Efficace, ma non funziona in scalata
Prezzo
Elevato: ormai le “maxi” sportive sono moto per pochi
Frenata
Adeguata, ma il comando va azionato “decisi”

In sintesi

Si è fatta attendere e desiderare, ma ne valeva la pena: la Yamaha R1 my 2015 è un concentrato di tecnologia che arriva direttamente dalla M1 usata in MotoGP da Valentino Rossi. Compatta come una 600, ha un rapporto peso/potenza da record, un telaio tutto nuovo e componenti da “special”: cerchi e telaietto reggisella in magnesio, serbatoio in alluminio, scarico in titanio, parafango in carbonio, oltre a raffinatissime sospensioni. Il motore quattro cilindri riprende dal precedente solo l’albero motore “crossplane” che permette di avere una sequenza degli scoppi irregolare per un’erogazione più “piena”: ha le bielle in titanio, pistoni in alluminio, frizione antisaltellamento e un’elettronica da gara. Ma la vera differenza sta nella piattaforma inerziale a 6 assi (vedi pag. 68) collegata all’ABS “integrale” che funziona anche con la moto in piega, al controllo della sbandata e a tanto altro. Tutte queste raffinatezze si pagano care: la nuova R1 non è regalata. Ma vale anche più di quello che costa. 

Come va

Su strada
Su strada aperta si soffre, come con tutte le superbike targate nate per andare molto più veloci. Il motore però si rivela trattabile anche ai bassi regimi, soprattutto se si opta per la più tranquilla mappatura 4, quasi d’obbligo per non mettere troppo a rischio i “punti patente”. In questo modo ci si potrà godere una moto fantastica nel misto,  rapidissima nel passare da una curva all’altra e pronta a correggere lei stessa gli eventuali piccoli errori del pilota. Resta comunque una moto da esperti, da maneggiare con estrema “cura”. 

In autostrada
In questa situazione si soffre quasi quanto in città e più che su strada aperta, per l’impostazione di guida da pistaiola senza compromessi. Se però pensate di fare qualche viaggetto autostradale, vi converrà montare un parabrezza più alto che protegge meglio e si apprezza anche in pista, perché evita ai pilota di stare rannicchiato (una posizione scomodissima). Il vero problema però sono le prestazioni che si possono raggiungere appena si apre il gas: se già in prima con la R1 si rischia il ritiro della patente, pensate in sesta... 

In pista
Solo qui può dare il massimo, ma attenti: la R1 è complessa, meglio studiarsi il manuale d’uso prima di mettere mano ai settaggi. La mappa Power 1 è fin troppo cattiva, mentre l’assetto è sensibile alle regolazioni. La R1 è una saetta in ingresso curva e nei cambi di direzione, spinge forte ai medi e allunga senza incertezze. Frena forte anche se richiede più forza di alcune rivali: in compenso l’azione dell’ABS è impeccabile, come la frizione antisaltellamento. Il traction control si sente ma non dà fastidio alla guida. Molto utile il sistema che limita le sbandate. 
 

Rilevamenti

Velocità massima (km/h) 290,3
Accelerazione secondi
0-400 metri 10,6
0-1000 metri 18,9
0-100 km/h

Dati tecnici

Dimensioni rilevate da inSella

Passo
140.50
Lunghezza
206.00
Altezza sella
86.00
Prezzo Prezzo
18.490
Cilindrata Cilindrata
cm3
Peso Peso
186.00
kg
Potenza Potenza
184
CV
Velocita Velocità
290
km/h
Voto medio
0
Comfort
2
Tenuta di strada
4
Consumo
2
Cambio
3
Vano sottosella
1
Posizione di guida
3
Finiture
4
Prestazioni
4
Freni
3
Sospensioni
4

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