Come è fatta
La sigla LT sta per Light Touring, cioè “turismo leggero”. Ma di leggero questa versione turistica della Thunderbird LT ha davvero poco, a cominciare dal motore bicilindrico parallelo da  ben 1.699 cm3 per 94 CV, per spingere con adeguato vigore i quasi 400 kg della moto. Come nella Thunderbird “normale”, il cambio è a sei rapporti e la trasmissione finale a cinghia che richiede poca manutenzione. Anche il telaio è lo stesso doppio trave in acciaio della Thunderbird, e identici sono anche la plancia sul serbatoio e il gruppo ottico posteriore. Cambia invece la fanaleria anteriore: al faro principale tondo si aggiungono due luci ausiliarie. La dotazione di serie è adeguata al “nuovo lavoro”: la LT è equipaggiata con parabrezza, borse laterali in pelle amovibili e schienalino per il passeggero, utilissimo in autostrada.

Come va
L’unico vero problema con la Thunderbird LT è il peso vicino ai quattro quintali, che in manovra e in città disturba parecchio, nonostante la sella bassa, perché il baricentro non è altrettanto basso. Ad andatura ridotta si è così costretti a “lavorare” molto con l’ampio manubrio.
Appena la velocità sale però si scoprono le vere qualità della moto. In rettilineo è stabile come un treno: grazie all’ampio parabrezza si viaggia con casco e busto ben protetti anche a velocità autostradali. Malgrado l’assetto morbido, la LT si “beve” le curve, anche quelle strette, perché ha una ciclistica a punto: agile quanto basta e sempre precisa, scende in piega veloce e mantiene la traiettoria senza fatica. Ok i freni, adeguati alla stazza.