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MV Agusta Brutale 800 RR: potente e cattiva

Con un motore completamente rivisto, in grado di erogare 140 CV, un peso “piuma” di soli 168 kg e una ciclistica reattiva e nervosa, la nuova Brutale 800 RR è un’arma micidiale nelle mani dei piloti più esperti, merito di un'elettronica a punto e di un motore che sale di giri in un attimo
Il motore è una bomba
La sigla RR contraddistingue le MV più estreme e performanti, proprio come questa Brutale 800 RR, ultima nata della famiglia Brutale 800. Una naked che unisce prestazioni elevatissime, al vertice delal categoria, con ingombri e peso ridotti. Il pezzo forte della Brutale RR è il motore tre cilindri da 798 cm3, una evoluzione "pesante" di quello montato sulla Brutale 800 R. I tecnici di Schiranna sono intervenuti per guadagnare più potenza e allo stesso tempo ottenere un’erogazione più regolare, rispetto a quella del modello “base”. Il dato più impressionante riguarda la potenza massima, che passa da 125 a 140 CV a 13.100 giri. Un risultato ottenuto grazie all’airbox ridisegnato, all’impianto di scarico ottimizzato, a una nuova centralina di gestione del motore e un nuovo impianto di iniezione elettronica, che sfrutta un evoluto sistema dotato di sei iniettori (due per cilindro, in luogo del singolo degli altri modelli della famiglia Brutale). Nuovi anche i cornetti di aspirazione, più lunghi, come quelli montati sul motore della sportiva F3. Cresce anche la coppia massima, che passa da 81 a 86 Nm a 10.100 giri, adesso meglio “spalmata” su tutto l’arco di erogazione.
Sul lato sinistro, in bella mostra, i nuovi cerchi a cinque razze in lega di alluminio e l'impianto di scarico ottimizzato per migliorare l'erogazione del motore; a destra l'ammortizzatore di sterzo regolabile di serie. 
Elettronica di serie
La Brutale 800 RR è un vero e proprio concentrato di elettronica e ha ricevuto numerose “evoluzioni” rispetto a quella già presente sulla Brutale 800 R.  Così ritroviamo il sistema MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System), che qui giunge alla seconda generazione e prevede quattro mappature del motore (Sport, Normal, Rain e una personalizzabile), il Traction Control, disinseribile e regolabile su 8 livelli (i primi due, meno invasivi, per la guida sportiva; dal tre al cinque per la guida normale; gli ultimi tre per le situazioni più difficili). La gestione del motore passa anche attraverso il nuovo cambio elettronico Quickshifter EAS 2.0, che assicura cambiate rapidissime senza azionare la frizione sia in salita che in scalata: quest’ultima è la vera novità introdotta su questo modello, secondo la Casa, si possono scalare cinque marce in soli 0.8”. 
Dal blocchetto di sinistra si comanda tutta  l'elettronica di bordo, fatta eccezione per le mappature del motore che si selezionano dal blocchetto di destra; la strumentazione è interamente digitale. il piccolo cupolino fa quel che può fino a 130 km/h.
Ciclistica raffinata
Il telaio, una struttura a traliccio in tubi d’acciaio integrato con piastre in lega leggera di alluminio nella parte posteriore, è immutato rispetto alla versione base, la Brutale 800 R. Troviamo però delle sospensioni più raffinate, la novità principale è la forcella Marzocchi a steli rovesciati da 43 mm, completamente regolabile e realizzata interamente in alluminio con trattamento DLC (Diamone Like Carbon) sulle canne. Rispetto a una forcella con canne in acciaio il risparmio di peso è di circa 1 kg. L’escursione è di 125 mm, la stessa del mono Sachs, anch’esso completamente regolabile che lavora sul classico monobraccio MV. L’impianto frenante è della Brembo e vede davanti due dischi da 320 mm di diametro, con pinze a 4 pistoncini e disco posteriore da 220 mm.

Una "chicca" per l'impianto frenante
Completano il quadro l’ABS Bosh di serie accoppiato allo RLM (Rear Wheel Lift-Up Mitigation), sistema che impedisce il sollevamento della ruota posteriore in caso di staccate violente e improvvise. Già dai concessionari, la Brutale RR costa 13.980 euro ed è disponibile in due colorazioni: la sportiva Rosso Perlato/Bianco Ghiaccio Perlato oppure la più elegante  Grigio Avio Metallizzato/Nero Carbonio Mertallizzato.
 
Davanti troviamo due grossi dischi da 320 mm di diametro accoppiati a pinze Brembo radiali a 4 pistoncini; l'ABS è di serie. La struttura principale del telaio è composta da un traliccio in tubi di acciaio.

Come va
Ci si trova subito a proprio agio sulla Brutale 800 RR grazie a una posizione di guida ben congegnata, col largo manubrio che ci fa sentire padroni della situazione. Migliorata anche l’imbottitura della seduta rispetto alle versioni precedenti: abbiamo percorso poco meno di 200 km in una mattinata senza accusare il minimo indolenzimento. Buono anche lo spazio a bordo per chi supera il metro e ottanta. 



“Maneggiare con cura”
Ma è stato il motore a stupirci: i 140 CV dichiarati si sentono tutti, in mappa Sport è rapidissimo a salire di giri, con una spinta forte, ma regolare, fino agli 8.000 giri; oltre questo linea si scatena, con una spinta violenta fino alla soglia di intervento del limitatore, posto a 13.200 giri. Con tanta potenza è facile sollevare la ruota anteriore da terra a ogni sgasata... Qualcuno ha persino azzardato che i cavalli potrebbero essere addirittura gli stessi di quelli della sportiva F3, ossia 148… lo verificheremo  al nostro banco prova, in ogni caso se non sì è piloti esperti consigliamo di utilizzare la mappa Normal.



Ciclistica reattiva e nervosa
La Brutale 800 RR, con un rapporto peso/potenza vicino all’unità (1,19 kg/CV), permette di tenere un ritmo "infernale" sui percorsi guidati, ed è senz'altro capace di tenere a bada rivali di cilindrata ben superiore. Svelta e reattiva non è  una moto per principianti, se strapazzata richiede impegno anche a piloti esperti, che devono domare motore e ciclistica. L’assetto è sportivo e, complice anche l’interasse ridotto (1380 mm), basta basta poco per innescare qualche ondeggiamento. Se l’asfalto è in ordine, la precisione di guida non è mai in discussione.



Frenata forte
Molto buono l’impianto frenante, uno dei migliori della categoria, che si è rivelato potente e ben dosabile, anche nelle staccate più violente. Una garanzia anche l’ABS di serie, mai entrato in funzione a sproposito. Il nuovo pacchetto elettronico ci è parso a punto: il comando del gas non ha alcun effetto “on-off” e il controllo di trazione non è per nulla invasivo nell’intervento, quasi non ci si accorge quando entra in funzione. Promosso anche il nuovo cambio Quickshifter EAS 2.0 che, nella guida sportiva, si è rivelato sempre all’altezza della situazione, senza impuntamenti, sia in scalata che in inserimento marcia. Il cambio elettronico funziona solo nella mappatura Sport (e in quella custom personalizzabile dal pilota) e si attiva in scalata sopra i 30 km/h; questo per evitare che in città a basse velocità si possa inavvertitamente inserire la marcia più bassa, “spaventando” il pilota”. Il prezzo, come tutte le moto di Schiranna, non è certo basso, ma la dotazione tecnica è di altissimo livello e questa moto va a fare concorrenza direttamente alle mille di ultima generazione per prestazioni e contenuti tecnici.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore tre cilindri
Cilindrata (cm3) 798
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a sei marce
Potenza CV (kW)/giri 140 (103)/13.100
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) 245
Dimensioni
Altezza sella (cm) 81
Interasse (cm) 138
Lunghezza (cm) 209
Peso (kg) - a secco 168
Pneumatico anteriore 120/70-17"
Pneumatico posteriore 180/55-17"
Capacità serbatoio (litri) 16,6
Riserva litri nd

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