Come è fatto
Arriva dai concessionari in questi giorni il nuovo Downtown 350i, presentato allo scorso Salone di Milano. Il nuovo Kymco di media cilindrata è uno scooter molto interessante, capace di prestazioni brillanti e con una dotazione di serie completa. Il motore è tutto nuovo: un moderno monocilindrico raffreddato a liquido con quattro valvole da 320,6 cm3 con 30 CV a 7750 giri. Di qualità anche la ciclistica: la forcella ha gli steli da 37 mm, mentre i due ammortizzatori sono regolabili nel precarico molla su 5 posizioni. Le ruote sono da 14 pollici l’anteriore e da 13 pollici la posteriore, il serbatoio è in grado di contenere 12,5 litri di carburante. L’impianto frenante è all’altezza delle prestazioni del motore: due dischi con profilo a margherita, davanti da 260 mm e dietro da 240 mm, con l’ABS di serie.
Nuove anche le linee della carrozzeria, in cui spiccano i fari a LED e il parabrezza dotato di presa d’aria che riduce le turbolenze in velocità. La pedana è occupata nella parte centrale dal tunnel che ospita il serbatoio della benzina, ma lo spazio per i piedi è discreto: si può anche guidare con le gambe distese, appoggiando i piedi sul retroscudo. La capacità di carico è buona: nel vano sottosella ci stanno due caschi integrali, mentre in uno dei due vani del retroscudo c’è la presa USB per ricaricare il telefonino. Dotazione completa, finiture curate, ma come da tradizione Kymco il prezzo è molto interessante: il Downtown costa circa 1.000 euro meno dei principali rivali sul mercato. 

Come va
Il Downtown è uno scooterone “facile”. La posizione di guida è abbastanza comoda, con manubrio alto e alla giusta distanza e tanto spazio per le gambe. Il motore è grintoso, spinge forte a tutti i regimi e garantisce un’accelerazione brillante, ma non mette mai in difficoltà il pilota. Le sospensioni sono ben tarate, garantiscono una discreta precisione nei tratti guidati ma assorbono senza problemi le asperità stradali. In città i 173 kg e le dimensioni non proprio contenute si fanno sentire, soprattutto nelle manovre. Su strada aperta si apprezza la stabilità e la protezione dello scudo; il parabrezza basso invece lascia scoperte le spalle. Discreta la frenata: la leva va “strizzata” per ottenere il meglio ma niente paura, l’ABS di serie è ben tarato e tiene tutto sotto controllo.